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E' grazie ad un giudice teramano che la Regione Abruzzo potrà risparmiare circa 100 milioni di euro. Il magistrato salvabilancio è il giudice del lavoro Giuseppe Marchegiani e ha il merito di aver chiesto alla Corte Costituzionale un parere sulla Ria, ovvero su quella indennità aggiuntiva allo stipendio riservata al personale della Regione, concessa con una legge che allineava l’ammontare di tutti i funzionari dirigenti regionali alla soglia più alta raggiunta da quelli provenienti da altre amministrazioni che l’avevano maturata. Non è chiaro? Funziona così: se sei un funzionario della Regione e grazie ad un corso-concorso diventi funzionario, non perdi l'anzianità da funzionario, ma maturi quella da dirigente che viene equiparata al tuo collega con l'indennità più alta. Non è ancora chiaro? Prendiamo un funzionario che prenda, per indennità, circa 500 euro per 20 anni di anzianità; se diventa dirigente non conserva i 500 euro, né passa all'indennità di un dirigente con 20 anni di anzianità, ma prende l'indennità del parigrado più anziano....Insomma, tanti soldi. Decine di migliaia di euro per qualcuno. Tutto grazie ad una legge voluta dalla giunta  Del Turco nel 2008 e votata durante l'interregno di Paolini. Una legge rimasta in vigore fino a quando la giunta chiodi non l'ha abolita, ma abbastanza perché la Regione si ritrovasse rischiava a pagare tantissimi soldi visti i numerosi ricorsi presentati dai dipendenti del Palazzo dell'Emiciclo. E molti di più, 100 milioni appunto, rischiava di pagarli prima che grazie ad un cambio di avvocato avvenisse questa sorta di miracolo. Fino al 2011, infatti, la Regione si limitava ad andare in giudizio e contestare solo la mancata copertura finanziaria. Così, sistematicamente la Regione perdeva tutte le cause. E pagava. Poi è arrivato un altro avvocato, al secolo Carlo MAssaccesi, che ha provato a contestare la legittimità costituzionale della competenza legislativa, sostenendo di fatto che decisioni del genere spettassero allo Stato e non alla Regione. Per essere più chiari, non doveva essere la Regione a decidere se concedere quell'indennità, ma il governo centrale. Sulla base di questa eccezione, il Giudice Marchegiani ha chiesto il parere della Consulta e la suprema Corte ha deciso di dichiarare incostituzionale la legge abruzzese. Facendoci risparmiare 100 milioni di euro. Con buonapace dei solerti dirigenti della Regione.