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LICEOCLASSICOTERAMO
Duecento anni. Due secoli. Di sapere. Di conoscenza. Di greco e di latino. Di filosofia e storia. Di fisica e matematica, di storia dell’arte e di scienza. Di liceo. Duecento anni di “Melchiorre Delfico”, quelli che rivivranno venerdì 2 dicembre alla presentazione di “Delphica laurus”, il volume dedicato ai duecento anni del “Delfico”. Una storia che comincia nel 1813, col Reale collegio, che poi nel 1859 diventa Regio Liceo Ginnasiale, che viene sistemato provvisoriamente nei locali dell’ex Convento di San Francesco e poco dopo fu trasferito nell’ex Monastero delle Benedettine di San Matteo, dove rimase per più di un secolo. Nel 1857 il Collegio fu elevato a Liceo, una scuola secondaria di secondo grado che conferiva diplomi di licenza e di “baccellierato” in quanto da un lato era scuola secondaria e dall’altro istituto universitario. Il Liceo fu provvisto di due facoltà: Medicina e Chirurgia e Diritto. Ciò fu dovuto al bisogno del governo borbonico di ridurre il più possibile l’afflusso degli studenti a Napoli, dove avrebbero potuto organizzare moti e cospirazioni contro il regime. Quando per legge si estinse il Liceo, la città di Teramo, in quanto capoluogo di provincia, ottenne un nuovo istituto, il “Liceo Ginnasio”, in cui confluirono il corso di primo grado, Ginnasio, e quello di secondo grado, Liceo. Nel 1861 nacquero due entità distinte: il Convitto Nazionale, presieduto da un Rettore ,e il Liceo Ginnasio presieduto da un Preside e nel 1865 ci fu la nuova titolazione a Melchiorre Delfico. Lo sviluppo del Liceo, testimoniato dalla popolazione scolastica in costante aumento, pose alla fine dell’Ottocento il problema della costruzione di un nuovo edificio e nel 1934 il Liceo ed il Convitto si trasferirono nell’imponente sede di Piazza Dante costruita dall’Amministrazione Provinciale su progetto del professor Pilotti. Il resto, lo ascolteremo venerdì, nell’aula magna del Convitto, alla presentazione del volume. A portare i saluti, sarà la dirigente scolastica Loredana Di Giampaolo, subito prima dell’inno di Mameli e, a seguire, quello del Liceo “Eat in posteros” cantato dai ragazzi del Liceo Musicale. Il programma prevede poi i saluti istituzionali, le letture scelte, il “libertango” con l’Ensemble del Liceo Musicale Melchiorre Delfico e lo svelamento della stele commemorativa.