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La carcassa di un delfino è stata
rinvenuta stamani sulla spiaggia dell'Area Marina Protetta torre
del Cerrano, a poche centinaia dalla Torre, tra i comuni di
Silvi e Pineto (Teramo). Si tratta di un Tursiope femmina di
oltre due metri di lunghezza. Dal rostro dell'esemplare era ben
visibile un frammento di rete. A darne notizia è il Centro studi
cetacei di Pescara.
Lanciato l'allarme da parte di un cittadino, è stata
immediatamente attivata la Rete Regionale Spiaggiamenti con
l'intervento tempestivo del Centro Studi e della Capitaneria di
Porto di Silvi. Al termine delle operazioni di misurazione e
raccolta dati, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale
dell'Abruzzo e del Molise "G. Caporale" di Teramo ha prelevato
la carcassa sulla quale verranno condotte indagini necroscopiche
e analitiche finalizzate alla determinazione delle cause di
morte.
I frammenti di rete saranno oggetto di approfondimenti. "La
presenza della rete - scrivono su Facebook gli esperti del
Centro studi cetacei - è l'ennesima conferma che l'interazione
tra delfini e reti da pesca è un fenomeno di rilievo che
preoccupa per gli effetti deleteri sulla conservazione dei
Cetacei, ma anche per la piccola pesca artigianale. La nostra
Rete Regionale monitora con costanza questo fenomeno che, ormai
da diversi anni, fa registrare numeri che non possono essere
sottovalutati con quasi un delfino su due che presenta segni di
interazione con la pesca".
"Il progetto Life Delfi, cofinanziato con fondi della
comunità europea, è la soluzione che l'Area Marina Protetta
Torre del Cerrano, con la collaborazione del Centro Studi
Cetacei, sta mettendo in campo per arginare questa infausta
casistica. La riduzione dell'interazione tra pesca e delfini,
obiettivo principale del Life Delfi - concludono al Csc - è una
priorità assoluta che giustifica il nostro impegno costante".