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103020926-e0be475b-edff-4a7a-8d8b-ac19e89ab072.jpgQuando la povertà economica e la povertà abitativa entrano nella vita delle persone cancellando di fatto il diritto a un progetto di vita.

Il rapporto 2022 della Caritas Diocesana Teramo – Atri, con la partecipazione del Sicet – Cisl Teramo , ha fatto un quadro generale sulla situazione attuale della povertà abitativa ed economica, il quadro inviatoci dalla Caritas emerge che dall’attività di ascolto risulta influenzato degli effetti a lungo termine della pandemia e dell’emergenza Ucraina, che hanno determinato un incremento degli accolti e dei nuovi poveri. Le persone incontrate e accompagnate dall’inizio del 2022 sono state 645, di cui 399 donne e 246 uomini. Il 55% è costituito da persone di nazionalità straniera. La nazionalità prevalente risulta essere quella Ucraina, seguita da marocchina, senegalese e nigeriana e quelle dell’est Europa (Romania e Polonia).
Per quel che concerne la struttura familiare, oltre la metà vive in nuclei, con coniuge/parenti (di cui il 51% con figli minori conviventi), mentre ¼ vive solo.

Le persone senza fissa dimora sono in crescita dal 2018. Da un ulteriore costatazione della Caritas si deduce una riduzione della capacità reddituale di nuclei familiari e singoli che si riflette su richieste frequenti di aiuti materiali,  soprattutto per beni alimentari ( la mensa prepara circa 60 pasti al giorno), affitti e utenze.
Le principali vulnerabilità rilevate risultano di natura economica e occupazionale (dietro cui si nascondono situazioni di sottoccupazione e sfruttamento lavorativo). A seguire prevalgono difficoltà familiari (conflittualità e maltrattamenti, monogenitorialità, divorzio/separazione) e problematiche abitative (abitazione precaria/inadeguata, senza fissa dimora, accoglienza provvisoria.
Osserviamo una vulnerabilità di famiglie in povertà che si rivolgono a noi e che si trovano a dover decidere se pagare l’affitto e bollette o mangiare un pasto giornaliero, persone (di solito teramani) tra i 35 e i 55 anni costrette a chiedere un aiuto economico anche solo 1 euro per un panino, saldare bollette e fare domanda per una casa popolare, facendo ritornare alla ribalta il tema delle case popolari, tra l’altro argomento ignorato dalla politica regionale senza alcuna distinzione di colore. I problemi riguardano non solo la carenza di alloggi popolari che ad oggi in lista di attesa dal 2014 risultano essere oltre 500 persone, ma anche la qualità sia dal punto di vista manutentivo che di ricostruzione di detti alloggi. La Caritas riferisce che è necessario intervenire per accrescere la consapevolezza e la conoscenza di quanti si rivolgono alla stessa struttura al fine di promuovere comportamenti sostenibili, tanto per l’ambiente quanto per il bilancio familiare. il Sicet – Cisl chiede alla politica locale di intervenire concretamente e chiedere alla Regione Abruzzo di mettere a disposizione soldi per la ristrutturazione e la costruzione di nuovi alloggi popolari. E' quanto riferisce Antonio Di Berardo, segretario regioanle Sicet.