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LANCIOSATSi chiama MTG-I1, che sta per Meteosat Third Generation – Imager 1, ed è partito da Kourou, nella Guyana Francese, a bordo di un razzo Ariane-5  che l’ha portato in orbita a 36.000 km sopra l’Equatore. È il primo di una nuova generazione di satelliti meteorologici dotati di strumenti più avanzati e precisi per il monitoraggio e la previsione di eventi meteorologici gravi come tempeste, fulmini, nebbia e incendi. MTG-I1 è stato costruito da Thales Alenia Space su contratto dell’Agenzia spaziale europea (ESA). L’ESA è responsabile dell’approvvigionamento dei satelliti da parte dell’industria che soddisfa i requisiti di Eumetsat.  Il direttore generale dell’European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites (Eumesat), Phil Evans, ha spiegato che «MTG-I1 produrrà immagini dell’Europa e dell’Africa ogni 10 minuti, più velocemente di quanto sia stato possibile fino ad ora, e con una risoluzione più elevata, dettagli più precisi. Questi dati aiuteranno i meteorologi ad affrontare una delle loro principali sfide – previsioni tempestive e accurate di eventi meteorologici gravi in rapido sviluppo – in modo che i cittadini, i primi soccorritori e le autorità civili possano intraprendere le azioni appropriate. L’imager di fulmini del satellite mapperà continuamente i fulmini tra le nuvole e dalle nuvole al suolo,  primo a farlo in Europa con significativi vantaggi per la sicurezza della comunità e dell’industria aeronautica». Ed è in Abruzzo la regia della missione, visto che sarà Telespazio, dal cuore del Fucino, a guidare il satellite negli undici giorni che precedono l’arrivo nel punto d’orbita definitivo. È il primo veicolo spaziale in un nuovo sistema di osservazione multimiliardario che sostituisce una tecnologia che ha più di 20 anni e quello di ieri è stato probabilmente il lancio spaziale europeo più importante di quest’anno. Evans ha sottolineato che «Meteosat Third Generation è una storia di successo europea. Nessuna nazione europea potrebbe permettersi di sviluppare e gestire un tale sistema da sola. Combinando le risorse dei nostri 30 Stati membri, comprese le loro competenze scientifiche e tecniche, siamo in grado di dare vita a una nuova era nel monitoraggio meteorologico e climatico». Gli stati membri dell’ESA hanno finanziato la ricerca e lo sviluppo per un importo di 1,4 miliardi di euro. Le nazioni Eumetsat stanno facendo il conto totale dei che dovrebbero arrivare a 2,9 miliardi di euro.

 

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