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FINANZABELLACommercio abusivo di petardi artigianali privi di tappi ermetici contro la perdita di polvere da sparo, nonché di qualsiasi indicazione sul contenuto della massa attiva.

Questo il risultato dell’operazione “Stop Fire” condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Pescara. Il materiale pirotecnico è stato intercettato presso una bancarella di Montesilvano, dove veniva venduto illegalmente da un cittadino italiano con precedenti per droga, furto e scommesse illecite, in passato anche percettore di reddito di cittadinanza.

A catturare l’attenzione degli operanti, a primo acchitto, sono state le diverse irregolarità formali riscontrate, come quelle relative all’etichettatura o alla necessità di identificazione degli acquirenti circa il possesso di porto d’armi o abilitazioni professionali specifiche per l’acquisto. Proprio perché per acquistare (non solo vendere) questa tipologia di ordigni esplosivi, sono generalmente richieste la licenza di fochino e le autorizzazioni del caso.

In seguito, oltre alle violazioni formali, i finanzieri hanno subito rilevato l’alta pericolosità dei petardi, risultati essere manufatti artigianali di grandi dimensioni e dello stesso tipo, ma con peso diverso, poiché diverso il quantitativo di polvere da sparo inserito all’interno e a rischio di fuoriuscita per mancanza di una chiusura ermetica di sicurezza. Per questo, il prodotto esplosivo, potenzialmente letale in caso di uso improprio, è stato sottoposto a sequestro e il responsabile deferito alla locale A.G. per il reato di fabbricazione e commercio abusivo di materiale esplodente.

E mentre l’operazione delle Fiamme Gialle di Pescara è ancora in corso per l’individuazione dell’intera filiera di fabbricazione e smercio degli ordigni illegali, la preoccupazione per questi giorni di festa riguarda proprio gli incauti acquirenti (in genere, soprattutto adolescenti) che potrebbero far esplodere questi fuochi illegali dai balconi e dalle finestre, laddove invece servirebbe almeno una distanza di 10 metri per operare in sicurezza senza recare gravi danni a se stessi o agli altri.