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323293624_714528906680566_6523154511383698885_n.jpg323314577_5633570950030852_6504093401979700408_n.jpg323229492_1555451184969786_7328467181301549951_n.jpgIntitolata a don Enzo Chiarini la sala conferenze del Cope in piazza Garibaldi. Don Enzo è scomparso nel dicembre del 2019 e sono stati presentati durante un incontro che si è svolto al Cope un volume con tre racconti scritti dal missionario, racconti inediti.

“È stata un’emozione grande editare questo libro che raccoglie aneddoti, storie e memorie legate alla missione di don Enzo in Africa – spiegano Tiziano La Rovere e Filippo Lucci, eredi e nuovo motore dell’associazione Dapadu ereditata da don Enzo - Pubblicando questi racconti abbiamo esaudito un suo desiderio e lo abbiamo fatto con il supporto delle istituzioni teramane che sono state sempre un suo riferimento e che ringraziamo. “Viva, viva, Sant’Eusebio” perché la canzone dedicata al Santo era per lui un’esortazione e ha scandito ogni momento della sua vita terrena, specie quella a servizio dell’altro, degli ultimi. Il cappello rosso di lana, un gilet nero, una sciarpa grigia ed un sorriso travolgente: don Enzo Chiarini quando ti abbracciava lo faceva con un solo braccio, l’altro era impegnato a fare altro. A reggere la valigetta nera piena di documenti e foto che raccontavano il “suo” Burundi o semplicemente a mantenere una padella piena di verdure mentre cucinava a decine di amici provenienti da tutto il mondo nella sua parrocchia a San Pietro di Isola del Gran Sasso d’Italia.  È impossibile ripercorrere le gesta di Don Enzo Chiarini, una personalità eclettica, poliedrica, dal grande valore umano e culturale. Un visionario che è riuscito a realizzare i sogni di molti e che, ancora oggi, riesce a far sognare. Leggendo questi suoi scritti si può ritrovare il suo stile, la sua ironia, la semplicità con cui leggeva le cose del mondo. Sono scritti del primo Enzo, che ancora non aveva vissuto i 40 anni di Burundi. Nonostante questo sembra di vederlo pronunciare quelle parole scritte con il suo inconfondibile sorriso sornione, quasi a volerci prendere in giro. Un sorriso che noi alimenteremo portando avanti il suo progetto”.

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Si ringrazia per il materiale fornito Prodeo