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E nel terzo giorno dalla chiusura del Ponte, parlò l’Anas. 
E chiarì.
Anche rigirando la palla al Comune, avendo probabilmente sgradito la presa di posizione “Anti-Anas” del Vicesindaco Cavallari.
«In riferimento alla chiusura del Ponte San Gabriele, è necessario precisare, innanzitutto, che non si tratta di un’opera stradale di competenza Anas, ma fa parte della viabilità comunale ed è gestita dal Comune di Teramo».
Spiega l’Anas. Come dire: è vostro quel Ponte.
L’Anas, però, fa i lavori: « Sullo stesso ponte Anas sta effettuando gli interventi di riparazione dei danni provocati dagli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia nell’agosto del 2016, interventi che l’Amministrazione comunale non poteva eseguire. Per quanto riguarda gli accertamenti tecnici eseguiti da Anas nelle ultime ore, a seguito dell’ordinanza comunale di chiusura al transito del ponte in entrambi i sensi di marcia, si comunica che la fessurazione riscontrata sul piano viabile nel pomeriggio di lunedì 2 gennaio 2023, ha riguardato i soli strati di pavimentazione in corrispondenza della zona di un giunto che verrà realizzato in una fase successiva ai lavori già in corso. Si precisa che i lavori, in corso di esecuzione sul viadotto San Gabriele, composto da 9 campate per una lunghezza complessiva pari a 300 metri e con impalcati costituiti da 7 travi, sono di particolare complessità tecnica, riguardano il solo ripristino dei danni derivanti dal sisma e prevedono: il rinforzo delle pile e delle spalle mediante incamiciatura con calcestruzzo, l’allargamento dei pulvini delle pile, la sostituzione degli appoggi, il rinforzo strutturale e l’impermeabilizzazione della soletta degli impalcati, la posa in opera di giunti di impalcato, il rifacimento della pavimentazione (binder e tappeto d’usura), la costruzione del cordolo e l’installazione di nuove barriere bordo ponte conformi alle normative vigenti».
E come vanno i lavori?
«Gli interventi in soletta, già realizzati, hanno riguardato, in particolare, la demolizione di circa 3 cm degli strati ammalorati all’estradosso e il ripristino/rinforzo per un spessore di circa 8 cm previa posa in opera di apposita armatura. Come già precisato in precedenza, i giunti di sottopavimentazione verranno realizzati in fase successiva (dopo la completa sostituzione degli appoggi delle travi di impalcato) anche per soddisfare le richieste avanzate dal Comune di temporanea riapertura al transito del viadotto».

Quindi, si riapre prestissimo, ma i lavori complessivi quando finiranno?

«I lavori verranno ultimati da Anas entro il mese di luglio 2023 al netto delle parti d’opera che non potranno essere eseguite per la presenza di interferenze ancora non rimosse o fatte rimuovere dal Comune di Teramo».

Riassumendo: il Ponte è del Comune ed è malmesso, ma il Comune non poteva fare i lavori. L’Anas i lavori li può fare, ma non li può ultimare perché il Comune non rimuove le interferenze (condutture, tubi elettrici, etc etc), intanto il ponte si “crepa” ma l’Anas risolve e riapre.
L'assessore Cavallari ha più volte ribadito, in queste ore, che vuole sapere dall'Anas perché i lavori vanno avanti da così tanto tempo. Adesso lo sa, ma avebbe dovuto chiederlo ai suoi uffici.