• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie


323693784_1240024646609403_692062858384755035_n.jpg
321788053_3667177900177059_9203535636924620768_n.jpg
La poesia di Bruno Di Pietro (Napoli, 1954) – diciamolo subito – è un fatto storico; un pezzo storico – detto ancora meglio – cavato da uno scavo inesausto e inesauribile dove il poeta trova ragione dei suoi versi, sempre misurati, calibrati al millimetro perché garantiscano una chiara resa di senso.

Di Pietro nei suoi testi ci racconta sempre di un precedente che ci riguarda tutti, lontanissimo eppure vicino al qui e ora che quotidianamente abitiamo; e così scopriamo che siamo tutti attori protagonisti di un vissuto millenario: siamo tutti interpreti che replicano instancabilmente la medesima esistenza.

Così accade – ci accade nelle mani rileggendolo – in questo suo libro di versi, Impero, che l’autore rivede e chiude ripartendo dall'edizione originale del 2017, allora uscita per i tipi di Oèdipus Edizioni: il poeta napoletano risponde da sempre solo al canto largo e profondo della Poesia, the voices of the Lady, direbbe il mio amatissimo, studiatissimo Perkoff, voci appunto che Di Pietro registra e colleziona con attenta passione, attenta perché mai scontata è la sua attenzione alle cose che accadono, prima e dopo di noi, perché nella vera poesia succede che i libri che la raccolgono continuano a riscriversi negli occhi di chi li legge e rilegge: questo intendeva Pasolini per inconsumabile, per noi che viviamo un solo continente, un solo impero, quello consumistico, tema questo caro anche al poeta partenopeo.

Questo libro è ora in attesa di un editore – l'autore mi ha pregiato della sua lettura in anteprima –, di una casa nuova che avrà intelligenza e capacità di valorizzarsi aggiungendolo nel proprio catalogo di cose preziose perché l'edizione originale è definitivamente esaurita spegnendosi anche le attività del primo, storico editore dell'opera di Bruno Di Pietro, la Oèdipus di Nocera Inferiore del compianto Francesco Forte, e sarà il prossimo un editore fortunato perché avrà tra le mani un pezzo finito giacché ha la levigatura di un grande Maestro: Bruno Di Pietro è, oggi, il maggiore lirico in lingua che si possa leggere, messi bene in salvo i pochi e preziosi lettori di poesia dalle troppe chiacchiere che soffocano quella che è davvero la migliore poesia italiana contemporanea, che resta atto e fatto concreto, come tutti possiamo facilmente osservare nell’opera del poeta partenopeo, che va assolutamente conservata e tramandata perché «il libro / è una forma / che conserva / la scrittura: / è un atto di Resistenza / alla vita e alla morte.»

MASSIMO RIDOLFI

Ph.: Copertina dell'edizione originale di Impero, Oèdipus Edizoni, Nocera Inferiore, 2017, e un ritratto del poeta napoletano.