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IMG_8408.jpgNon c’è pace in via Savini. Prima la sosta “total blu”, che scatenò le proteste dei residenti e costrinse il Comune ad un precipitoso dietrofront. Adesso, a scendere sul piede di guerra sono i commercianti, visto che, senza che nessuno ne sapesse nulla, da oggi scompare l’area di “carico e scarico” davanti all’ex Di Giannatale. Si tratta, per le pecularità di quella strada, di un’area fondamentale, sia per la vocazione originale, ovvero quella di carico e scarico dei furgoni, che devono scaricare per rifornire le varie attività di quel quadrivio, dalla Farmacia alla pasticceria Vanilla, dal Ristoservice “La Piazza” allo storico Cifoni, sia per l’uso “pratico” che ne fanno i teramani. A parte i furgoni, quel parcheggio è decisivo per chi deve acquistare cibi da asporto, per chi fa colazione al volo, ma anche a servizio del “scendi e risali” del mercato del sabato. Eliminarla, è un errore, che diventa paradossale quando si scopre il motivo di quella cancellazione: la creazione di un’area di ricarica per le auto elettriche con - si dice - tre colonnine. Una decisione che risale al piano elaborato dall’università dell’Aquila che, su delega del Comune, individuò sessanta aree possibili, sulle quali è stata poi concessa la libera scelta alle società che sistemeranno le colonnine. In questo caso, l’EnelX. Certo, logica vorrebbe che una decisione del genere, in una via già oggetto di recenti polemiche, venisse sottoposta ad un confronto coi cittadini. E invece, no. Il neo assessore Filipponi non si confronta, ma procede concedendo all’Enel X la cancellazione del carico e scarico di via Savini. E scoppia la polemica. Siamo solo all’inizio.