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Se ne è andato Francesco Oronzii, conosciutissimo artista della fotografia. Un talento vero, che aveva saputo disegnare con le immagini la storia di tante storie. Aveva 67 anni e. Questa mattina, al risveglio, ha accusato dolori ad un braccio, un dolore strano, tanto che la moglie, Rosaria, ha voluto immediatamente chiamare l’ambulanza, ma quando il 118 è arrivato, non c’era più nulla da fare. E’ stato un infarto. Francesco Oronzii era un fotografo di grande qualità, collega di tanti altri artisti dell’immagine di una generazione che ha fatto di Teramo il centro artistico di un vero e proprio movimento culturale, declinato tra i vari aspetti di una professione antica ma modernissima, tra giornalismo e memoria, ritratti e paesaggi, costruendo un’unica grande eredità visibile. Una generazione, quella di Francesco Oronzii, che riunisce i vari Maurizio Anselmi, Armando Di Antonio, Luciano Adriani (solo per citarne alcuni) e quel Diego Pomanti che aveva con Francesco un lunghissimo rapporto di amicizia e di condivisione professionale. Insieme avevano fondato il gruppo "Civitella fotografia". Francesco Oronzii amava il ritratto, la “scultura” di luce di un bianco e nero che rendeva statuario il soggetto, ma senza condannarlo alla rigida immobilità dei marmi, donandogli al contrario la morbida vitalità della verità. Marito e padre felice, era anche diventato nonno e qualche anno fa aveva affrontato con grande coraggio un trapianto di rene, riuscito perfettamente, che non ne aveva minato la voglia di fare, tanto che continuava ad esporre e a fotografare.
Lascia la moglie Rosaria, i figli Carla, Simone e Chiara, con le loro famiglie e il padre Quirino.
La camera ardente sarà aperta dalle 8 alle 20 presso la casa funeraria Petrucci a Villa Pavone.
Il rito funebre sarà celebrato lunedì alle 11 alla Chiesa della Madonna della Cona.