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Schermata_2023-01-16_alle_09.11.03.pngOggi è Sant'Antonio, e quello del 17 gennaio è un giorno carico di tradizioni e di riti. Nel corso dei secoli la devozione a S. Antonio Abate ha dato vita a innumerevoli manifestazioni di carattere religioso-folkloristico in tutta la penisola, molte delle quali ancora sopravvivono, mentre altre vengono riscoperte e rivitalizzante. Ecco le più significative e ricorrenti il 17 gennaio, che si celebra sin dal 473.

La benedizione degli animali, del pane e delle fave. Il 17 gennaio, sui sagrati e le piazze di molte chiese, si svolge la benedizione di animali abbelliti per l’occasione con nastri e nappe variopinte: cani d’ogni razza, gatti, uccelli, tartarughe, criceti, pesciolini e anche agnelli, pecore, capre, cavalli. Si rinnova così una tradizione secolare, che ha ripreso vigore grazie anche alla riscoperta della natura, alla cultura ecologista, all’amore verso gli animali. In molte località permane ancora l’usanza di distribuire il pane e le fave benedette (in luogo di queste si usano anche ceci, grano e granoturco bolliti). Di frequente, dopo la benedizione degli animali, i proprietari che portano cavalli, asini, muli, lanciano gli animali in una corsa sfrenata per le vie della città.

Il fuoco. La sera della vigilia della festa del Santo viene acceso un fuoco, di solito di grandi dimensioni, che brucerà per molte ore della notte. Intorno ci si intrattiene a lungo, conversando e arrostendo salsicce e carne di maiale. In alcuni paesi il giorno della festa vengono prelevati i carboni spenti e portati nelle stalle come gesto propiziatorio.

La questua. In occasione della festa del Santo, gruppi di giovani e uomini mascherati vano di casa in casa cantando appositi canti e ricevendo in compenso generi alimentari (anche carne di maiale) che poi verranno mangiati in compagnia.

Le rappresentazioni della lotta con il demonio. In molte località vige la tradizione di rappresentare scenicamente gli assalti portati dal demonio al Santo eremita. Personaggi vestiti da demoni ingaggiano una battaglia con un attore che impersona S.Antonio, che, alla fine, riesce a metterli in fuga e a farli cadere a terra sconfitti.

Il porco di S. Antonio. Una usanza ormai scomparsa era quella di allevare un maialino che poteva girare liberamente per l’abitato e che veniva alimentato da tutta la popolazione. In occasione della festa del Santo l’animale, detto " il porco di S. Antonio ", veniva ucciso e le sue carni date ai poveri della comunità o vendute per finanziare la festa del Santo.

OGGI IN CITTA'

S. Messa ore 11:00

Presso Chiesa Sant’Antonio di Padova, Corso De Michetti, celebrata dal Canonico Don Francesco Aloisio accompagnato dal Coro Cattedrale S. Maria Assunta

Benedizione animali ore 11:45

Tradizionale benedizione degli animali presso Largo Melatino (ex osp. Psichiatrico)

 

 

 

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