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EugicastÈ la prima settimana di apertura al Castello della Monica per la Camera delle Meraviglie: la mostra, iniziata il 21 gennaio 2023, si prefissa di appagare la curiosità degli affezionati cittadini fino in primavera, dal momento che la conclusione è fissata il 7 maggio.

Da quando la ex abitazione dell'eclettico artista teramano scomparso nel 1917 è entrato nel complesso del Polo Museale teramano, l'edificio è tornato piano piano a risplendere della gloria di cui avrebbe dovuto godere da sempre.

Riaperto al pubblico dopo le dovute messe in sicurezza, il progetto in corso, con il nuovo anno, mira ad espandere la fama di questo unicum architettonico del periodo umbertino, ripercorrendo le orme dei viaggi che il suo proprietario-costruttore intraprese durante la sua vita e gli permisero di entrare in contatto con l’elite artistica del gothic revival in voga in quel periodo in tutta Europa: oggi a distanza di quasi un secolo il rapporto che univa Della Monica alla famiglia milanese Bagatti Valsecchi torna ad avere un legame. Le suppellettili e i particolari medievali esposti nella sala superiore del castello appartengono infatti proprio alla residenzalombarda, che già ospita un museo-dimora, come spiega il supporto audio-visivo introduttivo disponibile all’entrata del fiore all’occhiello cittadino.

Un inizio un po’ in sordina, ma che lascia molto sperare perché presto, salendo l'imponente scalinata del complesso che domina sul centro cittadino, ci si possa davvero sentire immersi di nuovo nelle atmosfere medievali che il pittore si era riproposto di ricreare nella sua idea originale.

È bello vedere che finalmente anche Teramo sta finalmente rivalutando il suo potenziale culturale e si lascia ispirare dalle città che hanno già fatto delle dimore storiche il loro punto di forza: Recanati e Gradara, per citare solo due degli esempi delle vicine Marche.

Ottima anche l’iniziativa proposta dalla desk assistent, che si occupa di arti figurative: dal momento che non è possibile riaprire una scuola di disegno perchè le attività museali non lo permettono, sarebbe però plausibile pensare a dei laboratori che coinvolgano le scuole della città, in primis proprio il Liceo Artistico Montauti, così che la cultura possa tornare a fiorire dai germogli della società. 

EUGENIA DI GIANDOMENICO