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Se la Regione Abruzzo è la prima regione in Italia in assoluto per la presa in carico dei pazienti ultra 65enni lo deve alla Asl di Teramo grazie alle percentuali raggiunte dalla straordinaria squadra dell'Adi capitanata dal dottor Tommaso Ceci sotto la cui guida è passata dai 2mila assistiti a domicilio agli attuali 7500. Sono solo alcuni degli obiettivi raggiunti nei 33 anni di attività di medico del dottor Ceci in casa-Asl. Lui che si prepara ad andare via, in pensione dal 1 maggio 2023. La delibera è nero su bianco. Su quell'atto si legge che in realtà Ceci sarebbe potuto rimanere fino al 2025 "ma ho raggiunto i limiti d'età e di anzianità di servizio, mettiamola così, preferisco andare via" conferma a Certastampa.it il medico di Crognaleto che ai suoi infermieri e ai suoi collaboratori amava ripetere specie nei momenti più difficili "Siamo qui per curare ed accogliere, mai per giudicare". Un leit motiv che ha permesso a Ceci di mettere su una squadra motivata ed entusiasta "di infermieri ed infermiere meravigliosi, collaboratori indefessi e preziosi, pronti a formarsi, a crescere professionalmente, a scendere in prima linea quando c'è stato da andare in casa per le vaccinazioni contro il Covid. Non si sono fermati mai, nè sabato, nè domenica", ricorda Ceci. "Li ho portati volutamente con me in giro per l'Italia affinchè potessero e potessimo, io insieme a loro, migliorarci costantemente nell'assistenza a domicilio. Certi risultati non si raggiungono con le chiacchiere ma con la passione per la propria professione, con l'abnegazione per il lavoro che si fa e sopratutto col rispetto per i nostri pazienti", prosegue Ceci, con all'attivo 10 anni da medico di medicina generale a Crognaleto e 33 da dipendente Asl. Ceci ricorda la gestione delle vaccinazioni con particolare orgoglio ed emozione, confermandoci che l'Adi di Teramo è stata presa ad esempio da Bologna ed altre realtà italiane: 3500 i vaccinati a domicilio, con prima e seconda dose, in 4 mesi. "Caso unico in Italia, davvero un grande lavoro per il quale sarà sempre grato ai miei collaboratori, lascio una squadra preparata e motivata, sono certo che continueranno a fare bene..." e qui la voce di Ceci si incrina un pò, nell'ammettere che, nonostante i risultati ottenuti e i riconoscimenti arrivati da fuori regione "non posso dire di aver riscontrato la stessa manifestazione di affetto da parte dell'azienda sanitaria per lui ho lavorato, ecco". L'idea di rimanere fino al 2025, a quanto pare, sarebbe tramontata quando la Asl ha optato per una gara-ponte per il servizio Adi anzichè allungare la già prorogata gestione in essere. Ceci adesso è in ferie e scivolerà dritto verso la pensione, senza rientrare: al suo posto, per ora, c'è il dottor Valerio Profeta. Ma di rimanere a casa a fare il pensionato Ceci non ha alcuna intenzione. Dal 2 maggio il suo futuro potrebbe parlare...pescarese. Con sommo rammarico per quella squadra dell'Adi che deve molto a quel medico, sempre pronto a dire la sua senza mollare mai. E in qualcuno aleggia il timore che l'Adi nata da zero con Ceci e diventata un fiore all'occhiello regionale e nazionale, possa subire un contraccolpo non da poco. "Io per i miei collaboratori ci sarò sempre, loro lo sanno...", che detto da Ceci è ben oltre una promessa.

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