• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

cordonepalombarosorella1

"Il disegno di legge Calderoli per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni spacca il paese ed è un attacco all'esercizio dei diritti fondamentali a partire da quello all'istruzione". Tuona contro il governo nazionale la FLC Cgil di Teramo elencando tutti i rischi di una legge che, se approvata, "comporterebbe una regionalizzazione anche della gestione del settore scuola, con una disparità a livello non solo economico ma anche rispetto al tipo e alla quantità/qualità dell'offerta formativa per il mondo della scuola". E' tornato a denunciarlo la nuova segretaria provinciale della FLC Cgil di Teramo, Alessandra Palombaro, accanto al suo predecessore Sergio Sorella e al nuovo segretario generale della Camera del lavoro di Teramo, Pancrazio Cordone. La scuola, insomma, va tenuta fuori dall'autonomia differenziata. "Regionalizzare l'amministrazione, gli organici, lo stipendio del personale della scuola, significa attaccare il ruolo unificante dei contratti nazionali di lavoro, ma, soprattutto, significa frammentare il diritto all'istruzione che deve essere garantito a tutte e tutti a prescindere dal luogo in cui sono nati. Questa autonomia produrrà marcate differenze regionali sulla base delle diverse possibilità di spesa dei territori, differenze relative alla professionalità dei docenti, al loro contratto di lavoro, al loro salario, alla mobilità e al reclutamento ma, ancora più grave, differenze nell'offerta formativa per studentesse e studenti" ha proseguito la Palombaro. "Non possiamo permetterci ulteriori danni al sistema scolastico che già viene da un drastico calo di presenze tra collaboratori e docenti. Basti pensare ai 500 collaboratori scolastico in meno rispetto al periodo della pandemia, ai 300 docenti che mancano all'appello e agli 800 alunni in meno che, a settembre, si raddoppieranno..." le ha fatto eco Sorella. La Cgil ha avviato una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica dell'articolo 116 della Costituzione: servono 50mila firme per portarla in Parlamento e farla discutere. La settimana prossima partiranno le assemblee con le Rsu nelle scuole per discutere con docenti e personale ATA.