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scuola.jpegMentre sono ormai completate le operazioni di iscrizione nelle scuole, siamo ancora in attesa che il Ministero dell’istruzione e del merito pubblichi  l’ordinanza per i trasferimenti. Una nuova convocazione è prevista per venerdì 17 febbraio 2023. Le OO.SS. hanno chiesto la revisione del CCNI mobilità per il biennio di vigenza 2023/24 e 2024/25 firmato in maniera illegittima da un solo sindacato. Le questioni aperte rimangono il superamento dei vincoli di permanenza el’abrogazione del principio di referente unico all’assistenza nella disabilità grave - legge 104/92. La denuncia arriva oggi dalla Cgil.

Sono punti che al momento non hanno ancora una risposta da parte del ministero. Sul primo tema le proposte dei sindacati sono state varie e tutte finalizzate a consentire a ciascun docente, neo-assunto o no, di presentare domanda di mobilità sia provinciale che interprovinciale. Del resto sarà inevitabile un’accelerazione perché le domande possano essere prodotte a partire dalla fine di  febbraio. Tempi molto stretti che rischiano di compromettere l’iter degli adempimenti per il prossimo anno scolastico (organici di diritto, contingenti per il ruolo,  posti disponibili per i trasferimenti, ecc.), evidenzia la Cgil.

Intanto sono stati pubblicati i dati provvisori dei pensionamenti nelle scuole della regione Abruzzo, sono 753. Lo scorso anno scolastico in provincia di Teramo sono stati 180 i docenti e gli  ATA collocati in pensione. Per il prossimo anno scolastico 2023/24  i pensionati saranno 151 (ma il dato è provvisorio ed aumenterà sicuramente)  così distribuiti: 

docenti

ATA

totale

101

50

151

 

Per quanto riguarda i docenti ecco la ripartizione per ordine di scuola:

INFANZIA

PRIMARIA

SECONDARIA I GRADO

SECONDARIA II GRADO

Ins. Relig.(3) P.Educ. (2)

TOTALE

17

26

22

31

5

101

Purtroppo un sistema di reclutamento continuamente rimaneggiato non consente di avere un ordinato turnover.  Molti posti non verranno rimpiazzati dai precari o dai vincitori di concorsi. Le norme sulle assunzioni sono fortemente deficitarie e spesso contraddittorie. Da anni non  si coprono i posti disponibili per le immissioni in ruolo.

Insistiamo sulla richiesta di organici adeguati ai percorsi formativi delle scuole; organici pluriennali che non devono cambiare ogni anno per effetto dei tanti supplenti o per la riduzione del numero di alunni. Mantenendo gli organici stabili si potrebbero incrementare il tempo pieno e il tempo prolungato, nei quali la provincia di Teramo è fanalino di coda a livello regionale; si potrebbe ridurre il numero di alunni per classe e consentire alle scuole di ampliare  la propria l’offerta formativa.