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FuneraliancaranoFolla di gente e un dolore straziante ai funerali del piccolo Michelangelo, il bambino di 12 anni morto ad Ancarano per un arresto cardiocircolatorio mentre si trovava nel cortile di casa. Si sono svolte oggi pomeriggio le esequie del 12enne. Tantissima commozione per chi non ha voluto fare mancare ai genitori e ai fratelli del bambino il proprio affetto, condividendone lo strazio per una morte improvvisa e che ha scosso l'intera comunità locale e non solo.

C'era il sindaco Angelo Panichi che oggi ha proclamato il lutto cittadino e i genitori con i fratelli affranti dal dolore. Alla messa hanno preso parte i professori di musica dell’istituto comprensivo Sant’Egidio-Ancarano e tutti i compagni di classe della seconda media di Michelangelo. Momenti di tensione si sono registrati quando i parenti hanno visto i fotografi scattare le foto all'uscita del feretro, alla ricerca dell'ultimo scatto utile a vendere qualche copia in più, o a fare click sul sito pubblicando la foto ricercata fino all'ultimo secondo per sembrara più bravi di altri, che comprensibilmente ha fatto andare su tutte le furie anche i genitori oltre che ai parenti. E a proposito di genitori, è stato il papà fuori la chiesa a ringraziare i tanti presenti per la grande partecipazione.

La messa è stata celebrata da Don Devis con il diacono Don Attilio. Distrutti dal dolore i genitori Tatiana, conosciuta interprete di origini russe, ed il papà Emanuele pittore. Con loro i figli più grandi Robert, Gabi e Xavier e tutti i parenti e gli amici. All’uscita del feretro – una piccola bianca coperta di fiori candidi come l’anima del piccolo Michelangelo – sono volati in cielo dei palloncini dello stesso colore.

Michelangelo è stato sepolto nel cimitero di Corropoli dove il padre Emanuele ha una cappella di famgilia.

Il 12enne è  morto per arresto cardiocircolatorio da polmonite quando è stato ritrovato senza vita nel cortile di casa ad Ancarano. Lo ha accertato ieri, l'esame autoptico eseguito da Cristian D'Ovidio all'ospedale Mazzini di Teramo.

Ogni anno in Italia, di casi simili ne vengono diagnosticati circa 200.000 casi e nel mondo occidentale rappresenta la prima causa di morte per infezione. Colpisce in particolare i soggetti con un sistema immunitario indebolito come i bambini piccoli e gli anziani. Nessuna inchiesta è stata mai aperta per un caso che è stato sempre chiaro sin, purtroppo, dal momento del decesso così come immediatamente riferito dai carabinieri.