Sono state sollevate delle eccezioni sull'ammissibilità di alcuni atti e il gup del Tribunale di Teramo, Roberto Veneziano, ha deciso di rinviare l'udienza preliminare sul caso Fallimenti che vede accusati i Dell'Orletta, il padre Massimo commercialista rosetano 65enne e il figlio 38enne Daniele La procura, nel fascicolo a doppia firma dei pm Stefano Giovagnoni e Silvia Scamurra, li accusa di peculato, autoriciclaggio e interesse privato negli atti di un fallimento. L'inchiesta ruota attorna a tutta una serie di operazioni attuate da Massimo Dell'Orletta nella veste di curatore fallimentare oppure di commissario giudiziale in casi di fallimento. Secondo quanto sostiene la procura finora, il commercialista rosetano avrebbe costituito società ad hoc dentro e fuori i confini nazionali (riconducibili al figlio Daniele) per acquistare crediti nell'ambito delle suddette procedure fallimentari e li avrebbe poi ripartiti, con maggiore valore economico, incassando così (tramite le società) significativi ricavi economici. Chiaramente, sono tutte accuse che dovranno essere dimostrate. L'udienza preliminare è stata rinviata ad aprile.