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Una questione di sensibilità?
No. Di diritti. 
Studiare, lavorare,  curarsi, avere relazioni, non sono cose scontate per tutti.
Non lo sono per le Donne disabili.
Un problema culturale, una forma mentis che non possono e non devono più essere ignorati.
Le Donne disabili hanno diritti marginali, con conseguente svantaggio nella società e, quasi mai accade, che vengano tutelati sia i diritti di Donna che di persona disabile.
Dalle situazioni basilari alle più specifiche, quali per esempio il dover fare visite mediche specialistiche,  un pap test, una mammografia, necessarie alla tutela della propria salute, la Donna disabile si trova spesso ad affrontare difficoltà insormontabili.
È compito di ognuno, dalla politica alle istituzioni, dagli enti alle autorità, avviare una rivoluzione culturale con in primis una corretta informazione al fine di divulgare e applicare i diritti delle Donne disabili per contrastare discriminazioni e violenze.
Il periodo storico attuale, seppur con enormi complessità, è il tempo giusto per programmare, progettare e realizzare percorsi atti a generare risposte concrete.
L' imminente attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza  (PNRR) caratterizzato da una particolare attenzione rivolta ai disabili, interessando diverse misure e comportando un impegno concreto da parte di vari enti, è il primo, giusto presupposto affinché il termine disabilità acquisisca quel significato di diversità.
Diversità, un diritto imprescindibile e arricchente in una società democratica e evoluta come l'attuale, non dimenticando mai che si fa tutti parte della stessa umanità.
 
Maria Di Domenico 
Responsabile Regionale Dipartimento Disabilità Lega Abruzzo