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Nuovo sopralluogo dei Ris fino alle 18 nell’abitazione di Renato Bellisari, il pensionato 76enne di Intermesoli ucciso con cinque-sei bastonate sul lato destro della testa giovedì pomeriggio, dopo le 16.30 quando è stato visto per l’ultima volta in vita. I carabinieri del Ris insieme agli uomini del Reparto Operativo del Comando provinciale di Teramo sono tornati all’interno della casa al civico 2 di via Beracca a Intermesoli, minuscola frazione di Pietracamela dove dalla notte tra venerdì e sabato vigono incredulità e paura. Qualche anziano residente, impaurito dall’accaduto e spaventato dalla mancata individuazione dell’assassino o degli assassini, ha scelto di andare a dormire da figli o nipoti. Paura comprensibile perché qui, in questa minuscola comunità ai piedi del Gran Sasso, si conoscono tutti e mai si era verificato un episodio di così inaudita violenza. I Ris hanno scandagliato ancora una volta le viuzze che costeggiano l’abitazione della vittima, alla ricerca di altre nuove tracce e possibili oggetti usati per colpire il 76enne alla testa e magari gettati tra orti e sterpaglie durante la fuga. Si cerca un bastone. una spranga: oggetti compatibili col quel corpo contundente che ha lasciato cadavere sul pavimento della sua cucina Bellisari, quando era già bocconi faccia a terra. A riferire di cinque-sei bastonate è stata l’autopsia eseguita ieri pomeriggio all’obitorio di Teramo dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra. Ma al momento l’arma del delitto non si trova. E per l’omicidio di Renato Bellisari non vi sono indagati. Sospetti si, riferiscono fonti attendibili. Ma zero certezze. E così per ora il delitto di Intermesoli resta un mistero su cui indaga il pm Andrea De Feis. Dalla notte stessa del ritrovamento del cadavere da parte dei Vigili del Fuoco sono sfilati in caserma tutti i residenti di Intermesoli ed altre persone convocate dai carabinieri nella stazione di Pietracamela. Quando domani sera sarà atterrata a Fiumicino e sarà arrivata a Intermesoli, sarà sentita anche la sorella della vittima, Chiara Bellisari, da decenni residente in Canada dove il 76enne aveva lavorato fino ad alcuni anni fa, prima di andare in pensione e rientrare a Intermesoli. La sua testimonianza servirà a capirne di più sugli averi della vittima, sul proprio vissuto, sugli ultimi contatti avuti, sulle frequentazioni maturate di recente. Sulla costa si stanno sentendo coloro che, per almeno un mese all’anno, hanno avuto rapporti con Bellisari, a cominciare dai titolari della pensione dove alloggiava a Tortoreto. Tante persone sentite dagli inquirenti in appena due giorni dalla scoperta dell’assassinio ma nessun indagato finora. Si parla di sospetti. E l’ipotesi di una tentata rapina finita in tragedia inizia ad essere la pista più plausibile. Anche se dall’abitazione di Bellisari non manca nulla, se non il portafogli. renato bellisari per sito