Nel corso dell’assemblea dei lavoratori del Comune di Atri tenutasi il 23 ottobre e convocata
dal CSA RAL, coordinamento Provinciale di Teramo, i dipendenti hanno evidenziato numerose
criticità organizzative ed operative che incidono negativamente sul benessere lavorativo e il
funzionamento di alcuni uffici comunali.
Il CSA RAL ha conseguentemente proclamato lo “Stato di Agitazione” il quale precede
eventuali e più eclatanti azioni sindacali.
Le rivendicazioni riguardano l’irrisolta carenza di personale di alcune aree che
l’amministrazione non è riuscita e non sembra essere intenzionata a sanare, oltre che l’esiguità
di formazione specifica e di dotazioni.
Infatti si ricorre al lavoro straordinario, fino ad esaurirlo, per la copertura di servizi prevedibili
e ordinari.
Inoltre al personale turnista vengono imposti orari e servizi da svolgere in spregio delle
condizioni contrattuali e minime di sicurezza (servizio in coppia, dotazioni insufficienti, riposo
festivo, etc...).
I dipendenti lamentano l’assenza di benessere lavorativo ed organizzativo, evidenziando
l’inerzia dell’Ente a seguito di ripetute sollecitazioni.
Infatti, sottolinea il CSA, nessun riscontro è stato inviato alle ripetute note di diffida, e l’azione
amministrativa non è stata ad oggi adeguata alle richieste dei lavoratori.
Anche l’assemblea sindacale è stata oggetto di boicottaggio da parte dell’ente che non ha inteso
informare i lavoratori (come avrebbe dovuto) e non ha predisposto la sospensione di alcun
servizio. Solo l’operosità di qualche dipendente ha permesso l’informazione al personale e la
successiva partecipazione, grazie al passaparola ed alle locandine.
In ultimo si lamenta l’inadempienza dell’amministrazione che non ha ancora provveduto alla
convocazione della delegazione trattante per il rinnovo del contratto decentrato 2023-25, la
quale doveva avvenire entro il 30 aprile di quest’anno.
"Da anni i servizi comunali vengono garantiti, con fatica, dall'abnegazione dei dipendenti del
Comune di Atri - dichiara un lavoratore - che, in cambio, vedono ridursi progressivamente sia
il personale che le dotazioni, oltre l’assenza di formazione specifica".
"Il clima che si respira in certi uffici comunali – sostengono i dipendenti - dà il senso di una
misura ormai colma, con una situazione lavorativa non più sostenibile anche da un punto di
vista del benessere psicofisico. Attendiamo risposte immediate, come dipendenti e come
cittadini, affinché la macchina amministrativa possa assicurare un funzionamento efficace ed
efficiente e si possa lavorare in serenità e con un organico consono alle esigenze".
La palla, adesso, passa all'amministrazione che davanti al Prefetto di Teramo dovrà dare le
risposte attese e non date. In caso contrario non si escludono iniziative più eclatanti di carattere
sindacale.