L’educazione sentimentale ha inizio nelle nostre case, tra la cucina e le camere.
Ricordo sempre la raccomandazione di mia madre quando da bambini si litigava, nella più assoluta innocenza, anche con le compagnette di gioco: "Le bambine non si toccano neanche con un fiore." mi ricordava sempre mia madre. E quelle bambine, davanti ai miei occhi, sono con il tempo diventate delle ragazze e, poi, delle donne, e poi ancora delle madri, che non si toccano neanche con un fiore. In questa raccomandazione di mia madre sta tutta la mia educazione sentimentale. E solo l’educazione sentimentale rende dignità alla persona.
Mio padre anche ha avuto la sua parte nella mia educazione sentimentale, perché non ho mai visto né sentito mio padre mancare di rispetto a mia madre, o fare un commento poco rispettoso su altre donne: non ho mai visto mio padre neppure poggiare uno sguardo poco rispettoso su mia madre o altre donne.
Dai miei genitori ho imparato che ci si appartiene solo nell’amore, e che l’amore è un sentimento di realtà solo se libero e condiviso in anima e corpo. Ed è un sentimento esauribile, vale a dire che può giungere a termine o tramutarsi in altre forme che non sono più quelle originali.
Dai miei genitori ho imparato che ci si appartiene solo nel sentimento ma mai si possiede l’altra persona: il sentimento d’amore può esistere solamente nella libertà dell’individuo di scegliere il propriorispecchiamento amoroso.
L’amore è un sentimento fondamentale per l’esistenza stessa dell’essere umano ed è l’esatto contrario della violenza.
Bisogna sempre diffidare dell’uomo che vede nella donna non una persona ma l’oggetto d’amore.
MASSIMO RIDOLFI
Ph.: Giulia Cecchettin e Filippo Turetta