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PARI_OPPORTUNITA.jpegTredici le donne prese in carico dal Centro antiviolenza della Provincia (quattro sedi territoriali e una casa dì accoglienza) dall'inizio di gennaio, altre sei ingressi sono programmati entro al fine di marzo.
Anche i dati teramani confermano una escalation certamente nella richiesta di aiuto: il che può essere letto in due modi, aumento degli episodi di maltrattamento ma anche una maggiore capacità di reazione delle donne. Non esiste una statistica precisa dei femminicidi. Il Viminale considera il totale degli omicidi, indicando quante vittime siano donne. Ma questi non sono necessariamente femminicidi, perché un omicidio per essere definito femminicidio deve presentare due elementi: il contesto relazionale tra l'esecutore e la vittima e le motivazioni che muovono l'omicida (come la gelosia, il dominio, il possesso). Quindi è necessario prendere in considerazione quelli maturati in ambiente familiare o affettivo o comunque dove esiste un rapporto fra omicida e vittima.


In provincia di Teramo sono dieci le donne che hanno trovato rifugio insieme ai figli in "Casa Maia": qui trovano una equipe che li assiste sia da un punto di vista psicologico sia su aspetti più squisitamente pratici (legali e sociali) per facilitare un percorso di uscita dalla violenza e reinserimento personale e lavorativo. Cinque fra queste sono di nazionalità straniera. Settantadue, invece, le donne prese in carico dal centro antiviolenza nel 2023; solo 9 sono di nazionalità straniera. Come detto in premessa da gennaio 2024 si è notato un aumento esponenziale di richiesta di aiuto; tredici le donne prese in carico dal primo gennaio 2024, altri sei ingressi sono programmati da quì a fine marzo.
Altro dato interessante: la maggior parte delle donne hanno un diploma di scuola superiore (32); 22 hanno la licenza media, 15 sono laureate e 3 solo la licenza elementare. Il numero di donne occupate è superiore a quello delle donne senza occupazione. Infine, il supporto psicologico e l'assistenza legale sono i servizi più richiesti. Il numero diretto del Centro è 0861-029009 (attivo anche il servizio WhatsApp) è inoltre collegato al numero nazionale 1522, ed al numero verde 800-174207.

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