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Screenshot_2024-03-30_alle_00.37.20.pngScreenshot_2024-03-30_alle_00.37.28.pngScreenshot_2024-03-30_alle_00.37.36.png8.jpegScreenshot_2024-03-30_alle_00.35.56.png9.jpegNella cornice underground della Gammarana si centrifuga l'arte teramana, sconfinando la chiusura del provincialismo.
I locali della lavanderia a gettoni di Lavapiù, che per il terzo anno consecutivo si reiventa galleria d'arte grazie a Celeste, questa volta hanno dato spazio a una vera e propria performance, declinazione preferita dell'arte contemporanea, grazie alla sinergia con il progetto del Patto per la Lettura di Teramo, Entrare dove non si entra.
"Partendo dallo spunto offerto della mostra momentaneamente ospitata nel programma de La Cura" presentano gli organizzatori "lo scopo è quello di ricreare la confusione generata dal flusso mediatico di informazioni continue, portando allo stesso tempo il piacere della lettura e il suo valore oltre i luoghi abituali."
L'opera dell'artista Linn Phyllis Seeger, nella quale si indagano le relazioni interpersonali mediate dai dispositivi mobili e dalla rete, affermando un'inneganile continuità tra spazio digitale e realtà urbana e fisica, diventa così il mezzo e la scusa per dare voce a una decina di lettori che, contemporaneamente, hanno intrattenuto il pubblico presente con i brani più disparati. Da chi ha decantato solfeggiando lo spartito barocco di Bach a chi ha interpretato L'onda, probabilmente il più rappresentativo dei silent book (albi illustrati senza parole ndr), l'esibizione di un coro tanto eterogeneo ha immerso gli uditori in una tempesta di suoni frastornante fino all'esserne disorientati.
"Leggere fino all'incomprensibile" spiegano Alessandro e Claudia di Celeste "voleva in qualche modo riproporre ciò che succede quotidianamente con i social network, un bombardamento di notizie costante e continuo e senza filtri, da cui subiamo la comunicazione 2.0"
"'Ma da questa grande Babele" racconta ancora una dei promotori del Patto per la Lettura, Anna Cortellini "può distaccarsi un interesse individuale o collettivo e diventare spunto di riflessione".
Un evento cosí inconsuento per Teramo città, dove non si è avvezzi a leggere in lavanderia come accade, per esempio, in America, diventa un immediato esperimento sociale espressione del qui e ora, da cui, in conclusione, si legge quanto "un sovraccarico di informazioni porti naturalmente a cercare una via di fuga e a staccare la spina", interpretando la reazione finale degli ascoltatori che, a lungo andare, hanno trovato riparo all'esterno, mettendo distanza tra loro e il fracasso all'interno.

Eugenia Di Giandomenico