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Screenshot_2024-04-29_alle_11.31.29.pngUna quattordicenne che vive in Abruzzo è stata plagiata da un uomo molto più grande di lei, di 24 anni. Un uomo terribile, dai racconti che oltre ad avere degli incontri intimi con lei da quando aveva appena tredici anni, l’ha irretita a tal punto da farle odiare la famiglia, l’ha costretta a fare sesso con lui e a consegnarli le paghette dei genitori per comprarsi la droga. La ragazzina è stata condotta in casa famiglia, visto il difficile rapporto che si è instaurato con la famiglia d’origine a causa delle manipolazioni dell’uomo: ma invece di permetterle di vedere i genitori e il fratello per ricostruire un rapporto con loro, l’assistente sociale le consente di frequentare regolarmente l’uomo. E sostiene che sia la madre della giovane ad essere una persona “sbagliata”, tanto da aver allontanato da casa anche l’altro figlio, che poi è rientrato a casa con i genitori. 
«Stiamo perfezionando la querela contro l’assistente sociale e la comunità – annuncia l’avvocato Miraglia, legale dei genitori – per aver allontanato da casa anche il figlio maggiore che non c’entrava nulla e per aver consentito a un uomo che plagia una minorenne di continuare a frequentarla. La legge è chiara: un uomo che si approfitta di una tredicenne commette un reato penale e chi non lo impedisce è responsabile del medesimo reato. È incredibile tutto questo e abbiamo chiesto all’assistente sociale se il permettere la frequentazione tra la minore e quell’uomo faccia parte di un qualche tipo di percorso educativo o terapeutico».
Il ventiquattrenne era entrato alcuni mesi fa nella vita di questa famiglia, che lo aveva accolto come un figlio. Si era presentato come solo e privo di impiego e la madre della minore, in buona fede, gli aveva dato ospitalità e un lavoro. Ma una volta sistemato, ha mostrato il suo vero volto: ha manipolato giorno dopo giorno la tredicenne, facendole credere che fossero tutti cattivi tranne lui, costringendola a rapporti intimi e a dargli i suoi soldi, che lui usava per lo stupefacente. Quando la madre della giovane si è rivolta ai carabinieri, sono intervenuti i servizi sociali, che hanno però allontanato da casa non solo la ragazzina, ma anche il fratello. E consentono alla minorenne di continuare a vedere regolarmente l’uomo.
​ "Chiediamo un intervento immediato delle autorità per rivedere completamente i protocolli di intervento dei servizi sociali. Dobbiamo agire ora per proteggere i più vulnerabili." Afferma l’Avv. Miraglia.