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La notizia appresa dagli organi di stampa riguardante il decreto ingiuntivo nei confronti della ASL di Teramo da parte della Fondazione Piccola Opera Charitas Onlus di Giulianova è inesatta, fuorviante e a tratti priva di fondamento tanto da creare confusione sulla reale versione dei fatti. Il decreto ingiuntivo di cui si è parlato nell’articolo riguarda solo l’annualità 2014 e non anche quella del 2013. La pratica del decreto ingiuntivo purtroppo per la Fondazione POC è prassi già da tempo (sin dal 2009), atti necessari al fine di ottenere il pagamento delle prestazioni erogate agli utenti inviati dalla ASL stessa: è a dir poco strano che solo oggi venga fuori questa notizia in maniera tanto eclatante. In particolare si è ricorso agli atti ingiuntivi già nel 2012 per il pagamento dell’annualità 2009 e successivamente nel 2013 per l’annualità 2012, procedimenti conclusisi sempre a favore della POC con successivo pagamento delle spese e degli interessi passivi da parte della ASL. Ad oggi, per l’annualità 2014, la Fondazione ha erogato circa 230 prestazioni giornaliere con una dotazione di personale di circa 140 unità: non un solo euro è stato pagato dalla ASL di Teramo per tali prestazioni! L’ennesimo ricorso agli atti ingiuntivi è stato  dettato esclusivamente dalla necessità di “rimanere in vita”. Perché questo modus operandi nei confronti di una struttura con 52 anni di storia, che sta portando a compimento un’opera di ristrutturazione che la pone all’avanguardia nel panorama delle strutture riabilitative abruzzesi e non, che ha una ricettività di pazienti extra-regionali in quanto struttura di “eccellenza”, come definita dal Presidente della Regione e Commisario ad Acta per la Sanità durante la visita del 24 ottobre 2014 presso l’Ospedale di Giulianova? Appare inoltre fuori luogo e tendenzioso rilevare le eventuali irregolarità riscontrate nel corso delle ispezioni dello scorso anno e del luglio 2014 in quanto le strutture ex art. 26 della L. 833/78 sono oggetto di un procedimento di riconversione diretto dalla Regione che ad oggi non ha concluso il suo percorso e che per la Fondazione POC prevede un crono programma presentato lo scorso anno che ad oggi risulta rispettato. Il blocco dei pagamenti ha creato le condizioni affinché si ricorresse all’ennesimo decreto ingiuntivo, peraltro senza che vi sia stata una modifica contrattuale rispetto al passato in quanto per l’annualità 2014 la Fondazione POC è stata ammessa alla contrattazione delle strutture ex art. 26 in base al DCA n. 70 del 22.05.2014. Come può una struttura con oltre 140 dipendenti e più di 200 disabili al giorno poter far fronte ai propri obblighi senza avere quanto spettante? Come può effettuare cure, assistenza, e riabilitazione ai disabili gravi inviati dalla ASL? Cosa avrebbe dovuto fare la Piccola Opera Charitas con lavori di ristrutturazione in corso per oltre 3 milioni di euro? La ASL da una parte pretende il rispetto del crono programma e dall’altra non riconosce le prestazioni che lei stessa autorizza, di fatto dimezzandole per il 2013 ed eliminandole per il 2014. Prima ancora che in sede giudiziale qualcuno dovrà rendere conto alle oltre 350 famiglie coinvolte tra lavoratori e disabili assistiti.