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WhatsApp-Image-2020-03-14-at-13.05.34.jpeg«Se di figuraccia dobbiamo parlare, è stata della Regione… perché il logo c’è, ed è ben visibile su tutta la comunicazione del Pigro, sui manifesti, sulle locandine… ovunque…».
E’ sereno il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, nel commentare il taglio del contributo regionale al Pigro, votato oggi all’emiciclo, per “punire” la mancanza del logo della Regione. Un logo che, ribadisce il primo cittadino: «…c’è, c’è sempre stato, come in tutte le edizioni del Premio, basta guardare i manifesti…».

Come ad esemnpio i 6 x 3, affissi in tutta la Regione, come questo:


sul quale in effetti il logo c’è.
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E allora cos’è successo?

E’ successo che «…sugli inviti personali e riservati, e che non sono destinati alla comunicazione esterna del Premio, il logo non c’è… ma non solo quello della Regione, non c’è alcun logo…» continua D’Alberto, mostrando l’invito..
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che «…è stato realizzato dall’associazione organizzatrice - precisa il Primo Cittadino - e poi inviato in maniera personale e riservata alle autorità, non è una comunicazione esterna, l’ho ricevuto anche io e non c’è il logo del Comune, ma non è previsto che ci siano stemmi e loghi, perché è un invito personale».

D’Alberto, poi, entra anche nel merito “politico” della questione: «Non si tratta di un contributo, ma del rifinanziamento di una legge che ha visto partecipe anche l’assessore Santangelo, questa cancellazione è quindi una strumentale azione punitiva nei confronti di una città e di una manifestazione che esalta un personaggio importante nella storia e nella cultura abruzzese e non solo… ma vorrei anche sottolineare l’assurdità di un artifizio comunicativo che, nelle parole dell’assessore D’Annuntiis, ha criticato il logo stesso della manifestazione, che richiama la storica copertina di un disco di Ivan Graziani»

Screenshot_2024-12-28_alle_20.00.24.png Intanto, che succederà? «Nulla, non cambia nulla: Pigro va avanti e domani sera si farà la manifestazione in piazza Martiri, sperando in un ritorno al buon senso», spiega l’assessore agli eventi Antonio Filipponi, mentre Anna Bischi Graziani commenta: «Se ho sbagliato, mi scuso… ma abbiamo fatto quello che facciamo ogni anno, vorrei solo dire che la musica non ha Regioni, Comuni o confini… e niente di più»