Da tempo, ci chiedevamo quale fosse il ruolo di alcuni tra i consiglieri di maggioranza dei quali mai, o quasi mai, abbiamo avuto il piacere di ascoltare la voce. Tra questi, Valentina Papa, gianguidesca di Insieme Possiamo, che oggi ci offre un esempio della sua visione politica, con un comunicato dal titolo “IL PREMIO FLAIANO VENGA A TERAMO, SUBITO E CON CORAGGIO!”
Di coraggio, crediamo ce ne sia voluto (e non poco) nell’avanzare questa proposta surreale. Proporre il Flajano nella città che, da due anni, non organizza il Premio Teramo, significa vivere nel metaverso, in una realtà parallela paradossale. È come offrire un corso di burraco a chi non ha di che mangiare.
Leggiamo insieme la nota della consigliera:
“Nella mia qualità di Consigliere Comunale di maggioranza del Capoluogo avanzo ufficialmente la proposta che la Città di Teramo si offra di accogliere i Premi Flaiano, qualora venga tenuta ferma la annunciata determinazione di spostare le prestigiose manifestazioni da Pescara. Mi muovono ragioni ideali, di natura culturale e storica, e, insieme, esigenze pratiche di valorizzazione dei Premi Flaiano e della politica “per la Cultura” della nostra Città. In breve: Ennio Flaiano nasce nel 1910 a Pescara, allora in Provincia di Teramo. Nonni materni e paterni sono, come Egli orgogliosamente rivendica, nativi e cittadini del Teramano. La sua interessante storia giornalistica, in primis quella di capocronista di “Risorgimento Liberale” e di caporedattore de “Il Mondo”, e i suoi convincimenti laici e liberali lo legano, a doppio filo e indissolubilmente. all’avventura umana del teramano Marco Pannella, in una feconda condivisione di visioni, progetti e idee che rappresentano ancora oggi l’humus della Culturaoccidentale ed europea. Gli organizzatori dei Premi, e tutti gli operatori culturali che vi collaborano, posseggono grande competenza ed esperienza e offrono collaudata garanzia in un agire che certo non è non facile, come dimostrano le difficoltà riscontrate nell’organizzazione del Premio Teramo. Invito perciò il Sindaco di Teramo a farsi sostenitore di questa proposta, stanziando adeguati fondi per promuoverla e realizzarla e avendo cura di avviare, in un’ottica di “progetto di squadra” che favorisca il conseguimento del migliore risultato dell’impresa, operose interlocuzioni con tutti quelli che possono utilmente collaborare, in primis la Fondazione Tercas e l’Università di Teramo, senza trascurare possibili apporti di privati, imprenditori, associazioni e altri Enti. L’antica Praetutium offrirebbe uno scenario prestigioso per ospitare i Premi Flaiano e, d’altro canto, la Comunità Teramana trarrebbe dall’iniziativa un apprezzabile “ritorno” in termini di crescita culturale ed economica, rianimando quella politica per la Cultura che appartiene alle più nobili tradizioni della nostra Città ma che da almeno 20 anni appare obiettivamente – come dire? - una vocazione alquanto appannata. L’accadimento potrebbe rappresentare tra l’altro utile occasione per far comprendere ai cittadini – con un esempio concreto – in quale maniera virtuosa si possano intelligentemente e produttivamente impiegare le risorse pubbliche, allocandole su iniziative di rilievo e fuggendo, come deve fare la Politica degna di questo nome, dalla tentazione di foraggiare, a spese dei contribuenti, iniziative di dubbio valore culturale e sociale al solo scopo di conseguire ritorni elettorali. Lo dico perché forse anche da questa prassi deteriore scaturiscono la comprensibile protesta e il grido di dolore degli organizzatori del Premio Flaiano. Ma questo è un discorso diverso - sebbene in qualche maniera collegato - sul quale si è già aperto in sede di Consiglio Regionale un interessante dibattito, invero accolto con qualche irritazione da certa politica “politicante” presente in tutti gli schieramenti e unita da solidi e solidali legami, al di là di formali e opportunistiche contrapposizioni di facciata. Dibattito che ritengo importante e dirimente e che personalmente mi impegno a riprendere nelle sedi istituzionali. Intanto però quel che mi preme per l’oggi è proporre, anche simbolicamente, ma con l’operosa speranza di una concreta realizzazione, di portare il premio Flaiano a Teramo, in una felice e moderna sintesi di prestigiose esperienze culturali e di antiche storie civiche”. Il passaggio più bello di questo inno paradossale al metaverso, è quello che recita “…si possano intelligentemente e produttivamente impiegare le risorse pubbliche, allocandole su iniziative di rilievo e fuggendo, come deve fare la Politica degna di questo nome, dalla tentazione di foraggiare, a spese dei contribuenti, iniziative di dubbio valore culturale e sociale al solo scopo di conseguire ritorni elettorali…” chissà che ne pensa il suo vicino di panca Lancione, che tanto apprezza le iniziative “culturali” (si notino le virgolette) della CaFè. E chissà che ne dice la sua maggioranza, che sparge contributi a piene mani, dalle parrocchie ai concertoni. Però, va detto, il comunicato della consigliera Papa è scritto in bella prosa… ricorda un po’ quelli che scriveva Paolo Albi… è così ben scritto, che meriterebbe un premio.
Consigliera Papa, si candidi al Flaiano…