Sembra la trama di una di quelle serie tv americane, nelle quali c’è l’abusato copione della “guerra” scolastica, con il gruppetto delle ragazzine belle, ricche e popolari, che bullizzano le compagne bruttarelle e un po’ sfigate. Solo che stavolta il teatro non è una di quelle scuole con gli armadietti e i laboratori, le palestre e le mense, le cheerladers e i ragazzoni biondi che giocano a football, no: stavolta siamo in Abruzzo, nella Marsica per la precisione, in un istituto superiore nel quale cinque ragazze, una maggiorenne e quattro sedicenni, hanno ripetutamente bullizzato e stalkerato due loro coetanee. Offese, insulti, minacce di aggressione fisica, imposizione di comportamenti, insomma ogni genere di vessazione: il gruppo delle “cape” esercitava sulle due ragazzine una pressione psicologica tale da spingerle a chiudersi in bagno per ore, a fingere malattie per non andare a scuola, ad aver paura anche di uscire di casa. Poi, la denuncia e, come racconta il Centro oggi in edicola, l’iscrizione nel registro degli indagati delle cinque bulle, per le quali adesso si apriranno aule diverse da quelle scolastiche, quella della procura minorile dell'Aquila, per le quattro minori, e quella della procura di Avezzano, per la maggiorenne.