Sembrava in tutto e per tutto una rapina ad un furgone portavalori, organizzata e portata a termine da veri professionisti. Invece era tutto finto. I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale Carabinieri di Chieti, hanno eseguito quattro misure cautelari personali disposte dal gip del Tribunale di Chieti, proprio per quella falsa rapina. I quattro, uno in carcere 2 ai domiciliari e il quarto con obbligo di dimora a Montesilvano, sono ritenuti responsabili di aver simulato la rapina ad un portavalori avvenuta lo scorso 13 dicembre vicino ad una stazione di servizio del centro commerciale 'Centro d'Abruzzo'. Nella circostanza vennero rubate 3 valigette contenenti oltre 400mila euro e una pistola. Due degli arrestati sarebbe ex dipendenti della ditta portavalori. Gli arrestati sono: Luigi Di Donato, Jacopo Di Matteo, Walter Pardi, che guidava il portavalori derubato e Domenico Pollice, sono ritenuti responsabili del furto di circa 450mila euro, inclusi 17mila dollari americani. Le indagini hanno permesso di svelare il patto criminale stipulato tra Di Donato, che ha numerosi precedenti penali specifici, Pardi, guardia giurata in servizio alla Battistolli, e Di Matteo, ex guardia giurata e collega di Pardi, un patto finalizzato a impadronirsi del denaro trasportato da Pardi il 13 dicembre scorso su un mezzo aziendale attraverso la simulazione di una rapina ai suoi danni, rapina avvenuta nell'area di una pompa di carburanti a Sambuceto. Le investigazioni, che si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, dell'analisi dei filmati delle telecamere presenti sul luogo del furto e nei dintorni, nonché di consulenze tecniche informatiche e attività informativa sul territorio, hanno evidenziato la disponibilità, da parte degli indagati, di apparecchiature informatiche per la clonazione di chiavi elettroniche 'dallas', chiavi utilizzate per aprire le quattro valigie di sicurezza contenenti il denaro sottratto. Inoltre, è emerso che Di Donato e Di Matteo avevano sottratto nei giorni precedenti una Ford Puma ad una ditta di autonoleggio a Spoltore, grazie alla complicità di Pollice, dipendente della stessa azienda, auto usata per il colpo e per la successiva fuga. Durante le perquisizioni eseguite nei confronti degli indagati, sono stati recuperati circa 80 mila euro e quattromila dollari ritenuti parte del bottino.