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AIPDTERAMOLe parole sono importanti, soprattutto quando si parla di diritti. “Inclusione” è una di quelle parole che troppo spesso viene usata, ma troppo raramente tradotta in azioni concrete. Inclusione significa garantire dignità e accesso a tutti, soprattutto a chi è più fragile, a chi ha più difficoltà, a chi ha avuto meno opportunità. Una comunità si misura dal modo in cui tratta le persone più deboli. Se davvero vogliamo definirci una società civile, dobbiamo mettere al centro della nostra attenzione chi lavora ogni giorno, spesso nel silenzio, per restituire autonomia e dignità a chi vive con una disabilità o si trova in una condizione di svantaggio. È inaccettabile che realtà come l’Associazione Italiana Persone Down di Teramo siano relegate in locali fatiscenti, inaccessibili, insalubri, in uno scantinato privo delle condizioni minime di sicurezza e decoro. È una situazione che grida vendetta, soprattutto dopo oltre vent’anni di silenzi e mancate risposte da parte delle istituzioni. Le associazioni che operano nel sociale devono essere sostenute, non abbandonate. Chiediamo che la parola “inclusione” non venga più usata come slogan, ma diventi finalmente una priorità politica. È necessario destinare risorse, fondi, spazi pubblici alle realtà che si prendono cura delle persone con disabilità, che promuovono la solidarietà, che costruiscono comunità. Non si può inseguire solo il consenso: servono scelte coraggiose, concrete, civili. Lanciamo un appello chiaro alle istituzioni: nella distribuzione dei in contributi economici, dei patrocini, degli spazi pubblici e dei finanziamenti, siano sempre preferite le associazioni e i progetti che operano nel sociale, nella disabilità, nell’inclusione. Perché da queste scelte passa il grado di umanità, di giustizia e di civiltà di una comunità. 

MANOLA DI PASQUALE