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SicetIn merito al comunicato diffuso dal Centro Politico Santacroce e da Asia USB in risposata alla nostra nota sul bilancio ATER Teramo 2024, il SICET ritiene opportuno chiarire alcuni punti fondamentali, nel rispetto del confronto tra soggetti sociali, purchè fondato su fatti concreti e non su interpretazioni ideologiche. Il SICET – CISL è un sindacato degli inquilini nato proprio per tutelare le fasce sociali più fragili e per difendere il diritto all’abitare, ma questo no può significare rimuovere la realtà o negare i dati. Non possiamo permetterci di alimentare narrazioni assolutiste dove tutto è colpa delle istituzioni e tutti gli inquilini sono vittime senza distinzioni. La complessità della questione abitativa merita rispetto, verità e responsabilità. Nel bilancio ATER 2024 emergono oltre 3 milioni di euro di morosità. Questo non è un giudizio morale, ma un dato oggettivo, pubblico e verificabile. Parte di questa cifra è certamente frutto di morosità incolpevole, che va affrontata con strumenti adeguati (come i fondi statali e regionali per la morosità incolpevole previsti dalla legge 124/2013). Ma un’altra parte è morosità colpevole e reiterata, adducendo che l’azienda ATER non segue il dovere di ricorre alle manutenzioni straordinarie di competenza ovviamente dell’ATER, e non ha mai versato un euro pur avendone la possibilità oltre che al rispetto del contratto firmato dall’inquilino. Ignorare questa distinzione significa fare un torto a chi è in difficoltà reale. Nel nostro comunicato o meglio il cominicato SICET non c’è alcuna criminalizzazione del disagio sociale. Anzi, abbiamo chiaramente distinto tra chi è in difficoltà reale, che il SICET tutela ogni giorno negli sportelli, nei tribunali e nelle istituzioni, e chi decide di non rispettare le regole.

Parlare di “furbetti”  non è un insulto, ma una denuncia sociale verso chi occupa risorse pubbliche e nel rispetto chi chi aspetta una casa popolare da molti anni, e poi sono tanti, ha diritto a vivere in un contesto sicuro, decoroso, funzionante. Senza entrate questo nonè possibile. Le manutenzioni, le caldaie, gli ascensori, i lavori urgenti hanno un costo. E senza entrate si ferma tutto.comprendiamo la rabbia e la frustrazione per anni di politiche insufficienti sull’abitare. Ma la rabbia non deve mai diventare alibi per negare ogni responsabilità personale. Non si risolve nulla cercando “nemici” tra chi cerca soluzioni. Il SICET non è “stampella del potere” è parte sociale per ottenere risultati concreti. Nel nostro approccio c’è solo una chinata alla responsabilità collettiva, che vale per ATER, per la Regione, per i Comuni, ma anche per gli inquilini. I diritti si difendono anche con i doveri. Il SICET non smetterà di battersi per il diritto alla casa, ma non smetterà neanche a dire la verità. Non accettiamo che la tutela del disagio sociale sia usata come schermo per coprire abusi, disinteresse o passività. La casa è un diritto, ma va tutelata con equità, rigore e rispetto per la collettività. Siamo pronti al confronto con chiunque abbia a cuore davvero la causa dell’abitare pubblico. Ma servono fatti, numeri, non solo proclami o accuse. 

RESPONABILE PROVINCE

ANTONIO DI BERARDO