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carcerecastrognoMomenti di tensione e violenza all’interno del carcere di Castrogno, dove due sottufficiali della Polizia Penitenziaria sono stati aggrediti da tre detenuti di nazionalità italiana. A renderlo noto è il sindacato Uspp Abruzzo, che denuncia l’episodio come l’ennesima spia della situazione critica che affligge la struttura penitenziaria teramana. I tre detenuti pretendevano di fare una chiamata straordinaria ai familiari.

Secondo quanto riferito dal sindacato, i tre detenuti, con la scusa di recarsi in infermeria, si sarebbero avvicinati all’ufficio di Sorveglianza. Due di loro sono entrati all’interno, mentre il terzo è rimasto fuori, chiudendo la porta per impedire l’accesso ad altri. All’interno, i detenuti avrebbero prima insultato i due agenti, poi sarebbero passati alle vie di fatto: uno dei sottufficiali è stato colpito con una testata al volto, mentre l’altro ha riportato una distorsione a un braccio.

Solo l’intervento tempestivo di altro personale ha scongiurato conseguenze peggiori. I due agenti aggrediti sono stati trasportati all’ospedale di Teramo, dove sono stati giudicati guaribili rispettivamente in dieci e cinque giorni. Nonostante ciò, entrambi hanno scelto di rientrare subito in servizio, per non aggravare ulteriormente la già drammatica carenza di organico.

Il segretario regionale dell’Uspp, Sabino Petrongolo, ha espresso solidarietà e un augurio di pronta guarigione ai colleghi feriti, ma ha anche rinnovato l’allarme sulle condizioni del carcere di Castrogno. “Il sovraffollamento e la presenza di detenuti con gravi problemi psichiatrici stanno rendendo impossibile una gestione sicura e dignitosa della struttura – afferma Petrongolo –. Occorre potenziare immediatamente le strutture destinate ai detenuti psichiatrici, aumentare il numero di specialisti e migliorare i collegamenti con i servizi sanitari territoriali”.

Il sindacato sottolinea come situazioni di questo tipo espongano non solo il personale a gravi rischi, ma anche gli stessi detenuti, in un clima di tensione costante che può portare a esiti drammatici, come i frequenti atti di autolesionismo e i suicidi registrati nelle carceri italiane.

L’episodio di Castrogno riaccende dunque i riflettori sulla difficile realtà delle carceri, e in particolare su quella teramana, dove – conclude l’Uspp – “le istituzioni non possono più permettersi di ignorare la gravità della situazione”.

Anche il Sindacato Sappe si unisce e solidarizza con l'Uspp e rimarca, che purtroppo episodi del genere sono all'ordine del giorno, lo stesso Sappe confida nell'intervento del provveditorato regionale affinchè gli autori di questi episodi vengano puniti con il "carcere duro" e solidarizzano con i colleghi aggediti ai quali augura una pronta guarigione.