La collezione del Museo del Gatto, unica in Italia e profondamente amata dai cittadini teramani, è ancora senza una sede. Dopo lo sfratto avvenuto a gennaio 2024 da Casa Urbani – disposto dal Comune – il prezioso patrimonio è stato restituito all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, che attualmente lo conserva in deposito. Ma la sistemazione è temporanea e sempre più precaria: l’ente ha infatti urgente necessità di liberare gli spazi.
Il Comune di Teramo aveva promesso una nuova collocazione per ricostituire il museo, ma a oggi non è stata individuata alcuna sede definitiva. E intanto cresce la preoccupazione che questa rara collezione possa finire dispersa. Lo evidenzia in una nota critica Maria Pia Gramenzi presidente dell'Associazione ETS “alla scoperta dei tesori nascosti di Teramo
Il Museo del Gatto, nato grazie alla generosità del collezionista Paolo Gambacurta, comprende una vasta e variegata raccolta:
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241 volumi nella sezione “Bibliofelinoteca”
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375 oggetti d’arte e artigianato provenienti da Cina, Giappone, Germania, Egitto, Marocco, Spagna, Indonesia, Turchia, Irlanda
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Una sezione di quadri, ceramiche, francobolli, cartoline e biglietti augurali
Un patrimonio culturale non solo affascinante, ma anche rappresentativo di una collezione tematica unica nel panorama nazionale, che merita una sede stabile, accessibile e valorizzata.
Tra le possibili soluzioni proposte per la nuova sistemazione figurano alcuni edifici pubblici già nella disponibilità del Comune o comunque compatibili con la destinazione museale: il Parco della Scienza, l’ex sede ENPAS, l’ex Camera di Commercio, la scuola Noè Lucidi, l’ARCA, l’Università di Teramo, l’Istituto G. Milli. In attesa del restauro di Casa Urbani, si auspica che almeno una di queste sedi venga scelta quanto prima.
Un appello al Comune: intervenire con urgenza per tutelare questo tesoro culturale donato alla città, oggi a rischio invisibilità. Il Museo del Gatto non è solo un luogo di bellezza e curiosità, ma un simbolo di affezione popolare e di identità collettiva.