C’è un borgo dove i sampietrini non sono solo pietre grigie, ma piccoli tasselli di arcobaleno. Dove sotto le antiche arcate dormono libri appesi, come se il vento avesse posato lì le storie per farle respirare al sole. Dove i cappelli a tesa larga, leggeri come pensieri felici, pendono dalle volte in mattoni antichi. Dove persino le scarpe da donna, colorate e danzanti, raccontano di passi lievi, giocosi, un po’ magici. È Notaresco, che in questi giorni sembra uscito da una fiaba. A trasformarlo sono stati i bambini dell’Istituto Comprensivo, piccoli artisti con grandi sogni, guidati da mani pazienti e occhi luminosi. Con pennelli, stoffe, oggetti dimenticati e tanto entusiasmo, hanno abbellito le vie del centro storico, ognuna con un tema, ognuna con un’anima. Camminare oggi per le stradine del borgo è come sfogliare un libro illustrato: c’è la via dei colori, dove ogni sampietrino è un sorriso; la via della lettura, dove i libri si affacciano curiosi; la via delle signore eleganti, dove i cappelli raccontano storie d’altri tempi; e la via dei passi danzanti, decorata con scarpe che sembrano voler camminare da sole verso la fantasia. A osservare commosso questa piccola rivoluzione gentile è il Sindaco Tony Di Gianvittorio. “È il regalo più bello che potessimo ricevere – ha detto con voce tremante –. I bambini hanno reso il nostro borgo un luogo di bellezza, di meraviglia, di futuro.” E forse è proprio questo il messaggio più profondo: che la bellezza, quando nasce dai bambini, non è solo ornamento. È speranza. È poesia. È il modo più sincero di prendersi cura di un luogo e di chi lo abita. In un tempo che spesso corre troppo veloce, Notaresco si è fermato per un attimo a sognare. E grazie a mani piccole e cuori grandi, ha ricordato a tutti che l’arte più grande è quella che nasce dall’amore.
ELISABETTA DI CARLO