Nonostante avesse superato concorso e visite mediche, la commissione medica di Chieti ha giudicato la candidata non idonea alla divisa da vigilessa, richiamando il regolamento che vieta tatuaggi visibili con la divisa. Il Consiglio di Stato, a inizio anno, aveva accolto un ricorso cautelare solo per accelerare l’udienza, poi ritornata al Tar di Pescara, ma il tribunale amministrativo ha confermato: la 35enne di Lanciano non diventerò vigilessa a causa di due tatuaggi ai piedi: una farfalla e un cuore con il nome del padre. Anche due uomini erano stati esclusi per lo stesso motivo, ma non hanno fatto ricorso. Secondo i giudici, non vi è stata discriminazione di genere: sia uomini che donne, se indossano divise estive come pantaloncini o gonne, devono rispettare il divieto.