Dovevano essere il simbolo di un cambiamento urbano moderno e funzionale, le cosiddette pensiline intelligenti, presentate con enfasi e promesse nel corso delle solite conferenze stampa a suon di slogan. E invece oggi, a lavori iniziati e non finiti, si presentano come l’ennesimo esempio di degrado urbano e confusione amministrativa. A Teramo, purtroppo, le nuove pensiline sembrano un patchwork improvvisato, una diversa dall’altra, molte abbandonate a metà, alcune persino senza sedute o con sedie portate da casa, come quella documentata nel video davanti alla stazione ferroviaria che sta facendo il giro dei social, suscitando commenti ironici e indignati.

Uno spettacolo che non solo imbarazza, ma umilia un’intera comunità (video di pascfood su TikTok) . “Teramo non merita tutto questo”, è la frase che rimbalza più spesso tra i cittadini esasperati, stanchi di annunci trionfali e promesse mai mantenute. A oggi non è dato sapere quanto sia stato speso realmente per l’installazione di queste pensiline “smart”, né perché i lavori procedano in modo così disordinato e discontinuo.

Perché non ce n’è una uguale all’altra? Perché molte sono lasciate incomplete? E soprattutto: quando verranno consegnate nella loro forma definitiva, se mai accadrà?

Il disagio è visibile, concreto, e contribuisce a minare ulteriormente la fiducia verso un’amministrazione comunale che sembra incapace di gestire persino gli aspetti più basilari del decoro urbano. Le pensiline dovevano rappresentare un salto di qualità nel trasporto pubblico e nel servizio ai cittadini. Oggi, invece, sono l’immagine plastica di un fallimento amministrativo.

E se persino per sedersi in attesa dell’autobus bisogna portarsi una sedia da casa, forse la domanda da farsi è una sola: chi chiederà scusa ai cittadini?

Elisabetta Di Carlo