Le aveva rotto un braccio durante una lite, colpendola con violenza al culmine dell’ennesimo episodio di maltrattamenti. È quanto emerso al processo in corso al Tribunale di Chieti nei confronti di un 50enne, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ai danni della moglie. La donna, in un'altra circostanza, dopo giorni di dolore e nonostante il divieto del marito di recarsi in ospedale, si era presentata al pronto soccorso, dove le era stata riscontrata una frattura alla mano, con una prognosi iniziale di 25 giorni e la necessità di un intervento chirurgico. Una llunga serie di violenze fisiche e psicologiche: insulti continui, minacce di morte, oggetti lanciati, mobili rotti a calci e pugni, e persino la minaccia di essere gettata dal quinto piano della loro abitazione. Oltre alle aggressioni, anche pressioni economiche: l’uomo avrebbe spinto la moglie a intestarsi finanziamenti per acquistare mobili e suppellettili, approfittando del fatto che lui risultava “cattivo pagatore”. Il pm ha chiesto tre anni.