Si apre una nuova fase di tensione all’interno del Collegio di coordinamento della Macroarea 5 – Centro, dove l’avv. Antonella D’Angelo Gallo ha deciso di dimettersi da membro. Un gesto che potrebbe non restare isolato: altri componenti del direttivo starebbero valutando la possibilità di lasciare, in aperta contestazione con il metodo operativo della portavoce Luigia Ancarani e critici sulla mancata operatività della macroarea stessa che così come nate non avrebbero motivo di esistere.
Al centro del malcontento, la mancanza di regole chiare e condivise sul funzionamento dell’organo di coordinamento. Secondo più voci interne, non esisterebbero linee guida pratiche né modalità definite di voto o di confronto: «Il portavoce dovrebbe rappresentare le decisioni del collegio – commentano in forma riservata alcuni membri – ma in assenza di procedure democratiche, viene meno la legittimità di ogni presa di posizione».
Il clima interno, segnato da accuse di scarsa collegialità e da un crescente senso di disillusione, ha spinto parte del direttivo a chiedere nuove elezioni, nel tentativo di ripristinare un equilibrio e riportare al centro la partecipazione attiva dei cittadini.
A finire sul banco degli imputati è anche l’amministrazione comunale, accusata di latitanza e mancato ascolto. «Da mesi – sottolineano alcuni rappresentanti della Macroarea – abbiamo inoltrato sollecitazioni formali a sindaco e assessori, ma non abbiamo mai ricevuto risposta. La partecipazione è rimasta sulla carta, senza un regolamento vero, senza spazi reali di confronto».
Ora resta da capire come e se si scioglierà ufficialmente il direttivo della Macroarea 5-Centro e in quali tempi si tornerà alle urne. Ma una cosa appare certa: la crisi della partecipazione è ormai conclamata, e per ricucire lo strappo servirà più trasparenza, più ascolto e soprattutto regole certe che oggi mancano.