Quella del 5 giugno resterà una data importante, nella storia dell’ ITS Academy Turismo e Cultura, e soprattutto della Fondazione che l’amministra. Perché il 5 giugno, con una comunicazione ufficiale, si sono dimessi due dei sei componenti del cda di quella stessa Fondazione. Che poi erano già Ciqnue, perché a febbraio si era già dimesso il preside Luigi Valentini per assumere l’incarico da rup dei progetti Pnrr della fondazione per un compenso di 50.000 euro. Certo, che da un cda qualcuno esca, può succedere, ma se lo fa sbattendo la porta allora è una notizia, comunque è segno di un disagio, di una difficoltà, di un qualche problema irrisolto.
Il primo a lasciare è stato Andrea Ciccarelli, Professore Ordinario di Statistica Economica nel Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Teramo, che ha parlato di «…sostanziali divergenze emerse negli indirizzi strategici e operativi assunti recentemente dalla governance della Fondazione..», di «… perdita di fiducia nelle modalità attuali di gestione e di indirizzo strategico della Fondazione stessa…» auspicando «…un completo rinnovamento di tutta la Governance della Fondazione, nella speranza che questo possa rilanciare le giuste ambizioni di questo sodalizio…», ma sono quelle di Mirko Rossi, vicesindaco di Mosciano Sant’Angelo a fare molto più rumore.
Rossi, infatti, nella sua lettera di dimissioni scrive: «…non sussistono più le condizioni minime di fiducia reciproca e collaborazione necessarie per proseguire nell’esercizio del mio mandato e condividere le responsabilità gestionali della Fondazione».
Parole pesanti, che il vicesindaco moscianese motiva senza risparmiare dettagli: «.. ..ritengo necessario esternare all’intera compagine sociale il profondo disagio maturato nell’ultimo periodo e determinato dall’affermarsi di un modus operandi che, a mio avviso, non risulta più coerente con i principi fondamentali della Pubblica Amministrazione, cui un ente ancorché di natura privatistica ma interamente finanziato con risorse pubbliche dovrebbe attenersi. Purtroppo, come può evincersi dai verbali del Consiglio di Amministrazione e dalla corrispondenza intercorsa con lo scrivente, l’ultimo semestre di attività della Fondazione mi ha visto protagonista di reiterati “dialoghi competitivi” – per usare un eufemismo – con larga parte dell’organo di governo dell’Ente anche e soprattutto a causa della mancata preventiva condivisione di scelte da porre (o già poste) in essere».
Quello che disegna Mirko Rossi, è un quadro a tinte grigie della situazione gestionale della Fondazione ITS, fino alla lite istituzionale: «…sintomatico è il dibattito registrato nel CdA del 18 Marzo u.s. che ha visto rubricare ad “azione lesiva dell’operatività della fondazione” la richiesta del Sindaco del Comune di Mosciano Sant’Angelo, nell’esercizio pienamente legittimo delle prerogative proprie di un ente socio, di un parere consultivo all’ANAC – al fine di chiarire aspetti rilevanti quali: l’inquadramento giuridico della Fondazione in termini di ente di diritto pubblico; l’applicabilità del decreto in materia di contratti pubblici; i limiti al conferimento di incarichi a personale in quiescenza; le eventuali incompatibilità tra il ruolo di RUP e quello di componente del Consiglio di Amministrazione».
E non solo: «…ulteriore motivo di riflessione che ha determinato questa mia scelta riguarda l’attuazione dei progetti PNRR di cui la Fondazione ITS è beneficiaria solo per merito dell’importante lavoro svolto sino a marzo scorso dal Dott. Ciro Nardinocchi che ha redatto e inoltrato tutta la documentazione necessaria per ottenere oltre 3 mln di finanziamenti. Si tratta, senza dubbio, di una straordinaria opportunità per la Fondazione, ma allo stesso tempo fonte di notevoli rischi, derivanti dalla complessità attuativa e dai tempi estremamente stringenti previsti per la loro gestione. Anche in questo caso, non posso esimermi dal sottolineare la mancata condivisione di numerose scelte strategiche e operative, rispetto alle quali il Consiglio di Amministrazione – se non chiamato ad esprimersi in via deliberativa – avrebbe quanto meno dovuto essere messo in condizione di prenderne atto formalmente. Colgo pertanto l’occasione per rivolgere un accorato invito a ciascun socio a non fuggire il compito della lettura, a non lasciarsi frenare dall’urgenza del tempo, e a dedicare almeno una parte della propria attenzione alla consultazione dello stato di avanzamento delle progettualità…».
E a chi potrebbe leggere nelle parole di Rossi una reazione al trasferimento dell’Its da Mosciano a Martinsicuro, il vicesindaco risponde in anticipo: « …continuo a ritenere che qualunque scelta alternativa avrebbe dovuto essere oggetto di un preventivo confronto con l’intera compagine sociale, soprattutto al fine di verificare l’eventuale disponibilità di immobili di proprietà di altri soci fondatori. Un passaggio che, purtroppo, non ha avuto luogo nemmeno in seno al Consiglio di Amministrazione, tanto che io stesso ho appreso delle interlocuzioni formali in corso con il Comune di Martinsicuro esclusivamente da articoli di stampa…».
In conclusione: «…ritengo doveroso – per senso di responsabilità istituzionale – compiere questo passo doloroso ma necessario, nella convinzione che solo un ricambio della dirigenza che passi per un confronto schietto e una rinnovata coesione tra i soci la Fondazione possa ricostituire la credibilità e la forza necessarie a rilanciare le importanti attività formative a favore dei giovani abruzzesi». In cda, dunque, dei sei inziali restano: Erminio di Lodovico - Presidente - SIGET srl, Dario Colecchi - Vice Presidente - CCIAA Gran Sasso e Lido Legnini - CCIAA Chieti-Pescara