A nove mesi dalla scomparsa dell’escursionista Giorgio Lanciotti, disperso sul Gran Sasso, ripartono le ricerche grazie all’impegno dell’alpinista Pasquale Iannetti e di un gruppo di scalatori volontari.
Le nuove operazioni si concentreranno sulle pareti più impervie del Corno Grande, in particolare nei punti sotto la vetta, con una doppia strategia: «Agiremo in due modi – ha spiegato Iannetti – dall’alto con calate in corda doppia e dal basso, esplorando le zone più nascoste».
Lanciotti scomparve durante un’escursione in solitaria il 24 settembre 2023. Nonostante le intense ricerche coordinate da Soccorso Alpino e Vigili del Fuoco, non sono mai stati trovati indizi rilevanti. I familiari e gli amici non si sono mai arresi e ora, con l’arrivo della stagione più favorevole, si tenta un ultimo sforzo.
Le operazioni, svolte in sinergia con i soccorritori, si concentreranno anche su versanti poco battuti: «Credo che per le possibilità tecniche e logistiche attuali – ha aggiunto Iannetti – sia giunto il momento di un’azione concreta, anche per dare risposte alla famiglia». Le ricerche riprenderanno la prossima settimana.
L'altra novità che riguarda questa triste storia è che la famiglia ha incaricato due legali del foro di Teramo che chiederanno al giudice Davide Rosati, che ha condotto le indagini, di fare piena luce sulle ricerche effettuate dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino S.A.S.A., da S.A.G.F. di L'Aquila e dai Vigili del Fuoco di Teramo dal 22 ottobre 2024 fino alla chiusura delle ricerche.
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La ripresa delle ricerche di Giorgio Lanciotti
Cari Amici e care Amiche,
ci siamo lasciati a novembre scorso con l'inevitabile chiusura delle ricerche di Giorgio Lanciotti a causa dell'arrivo della stagione invernale. Ora, come annunciato all'epoca, volevamo riprendere da dove avevamo lasciato.
Perciò ci rivolgiamo a tutti coloro i quali ci hanno generosamente aiutati e a quelli che volessero aggiungersi, chiedendo di unirsi a noi, sperando di mettere fine a questa dolorosissima vicenda, ritrovando i resti di Giorgio.
Un grazie dal profondo del cuore a tutti quelli che risponderanno a questo invito.
Il dovuto ringraziamento dell’11 novembre 2024
Voglio ringraziare di vero cuore tutti i Veri Volontari che hanno partecipato alle ricerche di Giorgio Lanciotti.
Persone che si sono mosse subito senza un ma e senza un forse, spinte dalla forza della solidarietà e dallo spirito che contraddistingue il “Popolo della Montagna”.
Ho ricevuto anche telefonate da coloro i quali erano sinceramente dispiaciuti perché non avrebbero potuto partecipare, fortunatamente molto più numerosi di quelli che si sono rifiutati o, peggio, che non hanno neanche risposto.
Ci sono state persone che hanno speso dei soldi per venire a Prati di Tivo, che hanno lasciato il lavoro, le famiglie per correre a darci una mano; persone che sono partite alle quattro del mattino per essere puntuali alle sette all'appuntamento, persone che si sono caricate sopra le spalle le attrezzature necessarie ed hanno faticato e sofferto per tutto il giorno e che solo a mezzanotte sono tornate a casa.
Stanche sì, ma soddisfatte per avere aggiunto un pezzettino di cuore a quello più grande della solidarietà umana.
Dirò solo i nomi dei tanti che sono corsi al nostro richiamo e mi scuso se dimenticherò qualcuno: Cinzia, Maura, Michele, Roberto, Pierluigi, Niccolò, Maurizio, Giovanni, Alfredo, Andrea, Alessandra, Alvaro, Lucio, Ludovico, Paola, Laura, Alfonso, Tommaso, Leonardo, Giuseppe, Milena, Luigi, Berardo, Antonio, Corrado, Rebecca, Adantina, Elio, Stefano, Federica, Piero, Fulvio, Norbert, Claudio, Monica, Linda, Rita, Gabriele, Giampiero, Silvie, Ivano, Giovanni, Serafina, Fabrizia, Lucia, Piernicola, Amedeo e tutti gli altri.
Non sono mancate critiche, offese e accuse varie (che non lascerò cadere) da parte di chi, evidentemente, non ha mai incrociato il proprio sguardo con quello di Gloriano, di Cesarina, di Isabella e di Pierpaolo Lanciotti, ai quali questa grande dimostrazione di solidarietà umana ha alleggerito il peso indescrivibile del loro dolore.
Insomma, il Popolo della Montagna è speciale, è unito da un filo sottile ed invisibile ma più forte di una corda. Il Popolo della Montagna è silenzioso, ma sa comunicare più di chiunque altro, il suo linguaggio è universale perché è quello della solidarietà e dell'amore.
Il Popolo della Montagna, così come non sente la fatica, non ascolta polemiche o dissuasioni, ma risponde al richiamo della fratellanza e corre in aiuto di chi ne ha bisogno, col solo scopo di essere utile e, soprattutto, di partecipare ai sentimenti degli altri.
Cari volontari, questo e tanto altro siete voi, pronti, generosi e preziosi, non ci saranno mai parole sufficienti per ringraziarvi, ma sappiate che il vostro gesto è grande come il vostro valore.
L'appuntamento dell'incontro con Giorgio è però solo rimandato. Se saremo fortunati e le condizioni del tempo lo dovessero permettere, quei giovani alpinisti che domenica 10 novembre, erano sulle gravi pareti della vetta Orientale, hanno dato la disponibilità per tornare a percorrere le vie che ho indicato e, forse, potremmo mettere la parola fine a questa tragica vicenda.
Ho un solo grande rammarico e cioè che il mio stato di salute, in questo momento, non mi consente di fare nessuna delle vie sul Paretone e, se fossi stato bene, vi garantisco che ogni giorno sarei stato lassù, su quelle pareti amiche che mi hanno regalato momenti fantastici con amici veri come voi.
Grazie.
Pasquale Iannetti
info 333 3647557 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.