×

Avviso

Non ci sono cétégorie

lingua-blu-e1666522690490.webp

La "Fattoria Abruzzo" è in pericolo. A lanciare l’allarme è Coldiretti Abruzzo, che denuncia l’impennata di casi di Blue tongue, la malattia virale che sta colpendo le greggi e rischia di mettere in ginocchio un comparto già provato da anni di crisi strutturale.

«Bisogna alzare la guardia – avverte il presidente Pietropaolo Martinelli – per salvare un patrimonio di 200mila pecore. Lo scenario che si profila è a tinte fosche e richiede un piano di intervento strategico e immediato».

La Blue tongue (Lingua blu) è una patologia non trasmissibile all’uomo, veicolata da un moscerino del genere Culicoides, che non infetta né carne né latte ma provoca forti cali nella produzione e il blocco della movimentazione degli animali, causando ingenti perdite economiche per le aziende agricole.

A ribadire la gravità della situazione è anche Marino Pilati, direttore di Coldiretti Abruzzo: «Siamo a un bivio drammatico. Se non si interviene subito, rischiamo di assistere alla fine di un settore fondamentale per l’economia regionale».

L’associazione sollecita:

  • L’estensione immediata della campagna vaccinale, gratuita per gli allevatori;

  • Controlli più severi sulle importazioni di animali vivi dall’estero;

  • Uso di stalle di sosta e repellenti per insetti;

  • Azioni di primo soccorso per lo smaltimento delle carcasse, il cui costo oscilla tra i 40 e i 60 euro a capo;

  • Snellimento delle pratiche burocratiche per ottenere indennizzi, evitando ritardi che aggraverebbero la crisi.

Secondo Coldiretti, il virus avrebbe raggiunto l’Italia centro-meridionale dal Nord Europa, dove la malattia è in forte diffusione. In Abruzzo, le aree più colpite sono quelle a forte vocazione ovina.

«È in gioco un’intera economia che ha fatto la storia dell’Abruzzo – sottolinea l’associazione – e non si può restare inermi. Serve il coinvolgimento delle istituzioni e delle forze sociali per evitare che la situazione precipiti». Coldiretti rilancia infine la proposta del riconoscimento della DOP per l’arrosticino abruzzese, simbolo identitario di una zootecnia da difendere con forza.