È emergenza sanitaria per il settore ovino in Abruzzo, dove la malattia infettiva Xa Blue Tongue sta colpendo duramente le greggi della regione. Ad oggi sono 80 i focolai accertati: 40 in provincia di Teramo, 24 all’Aquila, 13 a Pescara e 3 a Chieti.
La Regione ha attivato un piano di contenimento che prevede zone di restrizione per il movimento del bestiame, sorveglianza attiva e interventi di profilassi, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (Izs) di Teramo. Inoltre, è stata ufficializzata la nomina del commissario straordinario per la gestione dell’emergenza: si tratta di Nicola D’Alterio, direttore dell’Izs.
I dati raccolti dalla Asl di Pescara segnalano un tasso di infezione del 10% in provincia, con una mortalità vicina al 5%. I casi registrati presentano sintomi meno gravi rispetto a quelli di altre regioni colpite negli anni scorsi. L’assessore regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, ha assicurato la disponibilità di risorse economiche a sostegno degli allevatori, da erogare appena sarà definito il quadro epidemiologico completo.
La Blue Tongue, trasmessa da un piccolo insetto vettore, non è contagiosa tra animali né per l’uomo, e non infetta carne o latte. Tuttavia, provoca la morte rapida degli ovini, che stanno subendo una pesante decimazione in vaste aree abruzzesi, aggravando una situazione già critica per un settore in crisi da anni.
Il dibattito sul fronte della prevenzione resta acceso: molte aziende agricole non hanno ancora adottato misure di vaccinazione, nonostante in primavera fossero disponibili e facoltative. Chi ha vaccinato ha registrato tassi di mortalità significativamente inferiori alla media. Nunzio Marcelli, imprenditore agricolo e promotore del riconoscimento dell’IGP Agnello del Centro Italia, ha definito i protocolli attuali “superati rispetto alla realtà epidemiologica e climatica”.
Sul piano economico, allevatori e associazioni di categoria chiedono un intervento urgente anche presso l’Agea, affinché siano evitati tagli ai contributi europei della Pac, che vengono calcolati in base al numero di capi di bestiame. Una drastica riduzione degli allevamenti potrebbe comportare una perdita significativa di risorse fondamentali per la sopravvivenza delle aziende.
I senatori Pd Michele Fina e Silvio Franceschelli sottolineano la necessità di “misure incisive” per scongiurare il tracollo del settore e chiedono aiuti concreti e immediati, non solo annunci o promesse.