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Conferenza-stampa-presentazione-dati-Abruzzo-770x400.jpegIl 38% dei punti d’acqua analizzati da Goletta Verde in Abruzzo risulta inquinato oltre i limiti consentiti dalla legge. A comunicarlo sono gli stessi attivisti della storica campagna di Legambiente, la cui imbarcazione ha fatto tappa al porto di Pescara per proseguire il suo viaggio lungo le coste italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini e istituzioni sulla salute dei mari.

Il monitoraggio, effettuato il 17 giugno, ha riguardato otto punti della costa abruzzese. Di questi, cinque (pari al 63%) sono risultati entro i limiti normativi, mentre tre (il 38%) hanno evidenziato livelli di inquinamento preoccupanti: due sono stati classificati come “fortemente inquinati” e uno come “inquinato”.

Il campionamento ha interessato per il 25% le acque marine (2 punti) e per il 75% situazioni critiche di scarico, ovvero foci fluviali (6 punti). I punti risultati oltre i limiti si trovano alla foce del fiume Vomano, tra Roseto degli Abruzzi e Pineto (inquinata), e alle foci del fiume Alento a Francavilla al Mare e del Feltrino a Marina di San Vito (entrambe fortemente inquinate).

Risultano invece entro i limiti le foci del Vibrata, tra Martinsicuro e Alba Adriatica, del fiume Tordino a Giulianova e del fiume Sinello al Lido di Casalbordino. Per quanto riguarda le acque marine, nei due punti campionati – Montesilvano e Pescara – i livelli di inquinamento risultano conformi ai parametri di legge.

«I risultati del monitoraggio di Goletta Verde lungo le coste dell’Abruzzo hanno rilevato, ancora una volta, delle criticità preoccupanti», ha dichiarato Gianluca Casciato, presidente di Legambiente Abruzzo. «La foce del Feltrino è risultata, per il nono anno consecutivo, fortemente inquinata, e questa condizione è ormai diventata un rischio strutturale per l’ambiente e per la salute pubblica».

Casciato ha inoltre sottolineato la quasi totale assenza di cartelli di divieto di balneazione, obbligatori per legge presso le foci fluviali, rilevati solo al Feltrino e al Vibrata: «Sappiamo che le foci non sono balneabili, ma riteniamo fondamentale che questa informazione sia visibile ai cittadini. In molti casi, infatti, le aree vicino alle foci diventano spiagge libere frequentate da bagnanti, esponendoli a rischi legati alla mancata depurazione delle acque».