“Questa mattina ho convocato nella sede dell’Ater le 12 famiglie residenti nell’immobile di via Arno 6/8, per comunicare loro che, in seguito a nuove e approfondite verifiche, sollecitate anche dagli stessi inquilini, quello stesso immobile dovrà essere sgomberato al più presto”.
Parole del presidente dell’Ater di Teramo, Alfredo Grotta, che commenta così l’esito di un percorso di nuove analisi sulle condizioni di resistenza sismica dell’immobile, che ne hanno radicalmente cambiato la classificazione, da “agibile” ad “inagibile”.
“Ci rendiamo perfettamente conto come, a nove anni dal terremoto, questa notizia possa aprire il campo a tutta una serie di interrogativi, anche alla luce delle ripetute segnalazioni effettuate nel tempo dai residenti - continua il Presidente Grotta - ma non è questo il momento di assegnare responsabilità, questo è il momento di trovare subito una soluzione abitativa per le 12 famiglie e di avviare al più presto l’iter dei lavori”.
Per l’emergenza abitativa, l’Ater ha già interessato il Comune di Teramo, ma qualora non si riuscisse a trovare soluzioni adeguate, la stessa Azienda è pronta a mettere a disposizione delle famiglie in fase di sgombero, 12, appartamenti liberi e subito disponibili a Mosciano.
Per chi, invece, preferisce soluzioni alternative, la Governance dell’Ater ha formulato un quesito formale alla Struttura Commissariale per sapere se, anche a distanza di tempo, le famiglie coinvolte possano avere accesso al CDA – il Contributo per il Disagio Abitativo – che ha sostituito il precedente CAS.
“Questo passaggio, che sarebbe formalmente di competenza comunale, l’abbiamo sollecitato direttamente perché comprendiamo bene le difficoltà che oggi uno sgombero può generare per l’amministrazione comunale, in questo caso il Comune di Teramo. La priorità, ora, è tutelare queste famiglie” conclude il presidente Grotta.