×

Avviso

Non ci sono cétégorie

a543e06d-1bd9-48ac-9257-075e345dd3c7.jpgED405CB8-DE11-446F-B906-0A461842B26B.jpg

Appostamenti, pedinamenti e accurate indagini preventive hanno permesso agli uomini e alle donne della Guardia Costiera – in particolare al 14° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Pescara e all’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova – di smascherare un complesso sistema illegale legato alla pesca intensiva di vongole (Chamalea gallinea) lungo la costa abruzzese.

Un traffico illecito su larga scala

L’indagine ha portato alla luce un fenomeno radicato, in particolare nei porti di Giulianova e Roseto, dove ingenti quantità di vongole venivano pescate oltre i limiti consentiti, trasportate con mezzi privati non autorizzati e infine convogliate verso centri di lavorazione illegali, tra cui uno stabilimento ad Ancona, per poi essere immesse abusivamente sul mercato, prive di tracciabilità e potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori.

Durante la prima fase dell’operazione, sono stati sequestrati circa 6.500 kg di vongole, rinvenuti in auto in sosta nei pressi del porto di Giulianova, a bordo di unità da pesca e all’interno del centro di spedizione marchigiano. Tutto il prodotto è stato successivamente rigettato in mare in apposite aree di ripopolamento.

La svolta a Martinsicuro

Il colpo decisivo all’organizzazione è arrivato ieri, grazie a un blitz in uno stabilimento di Martinsicuro, dove ogni giorno affluiva un ingente quantitativo di vongole non tracciate e trasportate senza alcuna norma igienico-sanitaria. Qui gli ispettori hanno scoperto un altro nodo della rete: il prodotto veniva etichettato fittiziamente e riciclato nel circuito legale attraverso l’assegnazione fraudolenta di lotti numerici, eludendo i controlli e danneggiando gravemente l’equilibrio dell’ecosistema marino.

Al termine dell’operazione, sono stati sequestrati altri 3.200 kg di vongole, per un totale di quasi 10.000 kg sottratti al mercato nero

Danni ambientali, economici e per la salute

L’azione della Guardia Costiera ha portato anche all’elevazione di verbali amministrativi per 28.000 euro e ha evidenziato il danno ambientale derivante dal sovrasfruttamento delle risorse marine, oltre alla concorrenza sleale nei confronti dei pescatori regolari.

“Questi controlli – ha dichiarato il Contrammiraglio Fabrizio Giovannone, Direttore Marittimo di Pescara – servono a contrastare con fermezza la pesca e la vendita illegale. Difendiamo i pescatori onesti e tuteliamo la salute pubblica: chi consuma vongole prive di tracciabilità è esposto a seri rischi per la salute”.

Controlli ancora più serrati

La Guardia Costiera ha annunciato che l’attività investigativa e di controllo proseguirà su tutto il territorio, con l’obiettivo di tutelare la legalità del comparto ittico, evitare distorsioni del mercato e garantire la sicurezza alimentare dei cittadini.