Non accettano la “sconfitta” nel loro ricorso all’Anac, le associazioni teramane dei costruttori, Ance e Aniem, vogliono che il mancato pronunciamento della stessa Anac venga considerato una sorta di “pareggio, perché noi, con la nostra azione, abbiamo portato a casa qualche risultato, come sui subappalti”. Ance e Aniem, questa mattina hanno convocato la stampa, per spiegare la loro lettura dei fatti e annunciare l’apertura di un pre-contenzioso, al quale potrebbero seguire i ricorsi di eventuali imprese escluse, visto che tra le trentacinque partecipanti al mando non mancano le teramaane.. "La conferenza stampa è stata indetta squisitamente per chiarire alcune questioni tecniche dopo aver letto le dichiarazioni rese nella conferenza stampa dell’Università dello scorso 15 luglio spiegano i costruttori - L’Anac con il parere del 10 luglio u.s. ha dichiarato inammissibile le istanze proposte dalle scriventi Associazioni poiché risultavano già decorsi i termini per l’impugnazione in sede giurisdizionale ed ha confermato, tuttavia, “che parte delle contestazioni avanzate avverso gli atti di gara ha ricevuto dalla Stazione appaltante nella 2^ tranche di chiarimenti una soluzione conforme alla ricostruzione operata da codeste Associazioni”. Cosa ben diversa dal pieno riconoscimento di legittimità degli atti di gara. Nel confermare che l’iniziativa delle Associazioni ha avuto unicamente lo scopo di offrire un contributo costruttivo nel pieno rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascuno, in nessun modo si intendeva generare fraintendimenti ma portare all’attenzione elementi critici degli atti di gara che, se affrontati tempestivamente, avrebbero potuto ridurre i potenziali rischi di contenzioso successivi all’aggiudicazione. Rischi che rimangono attuali ma non auspicati dalle Associazioni.