E' di quasi dieci milioni di euro, parte di un presunto ammanco complessivo di 24 milioni, sarebbero già spariti in Cina. Lo ha rivelato questa mattina il sostituto procuratore Stefano Giovagnoni nel corso di una conferenza stampa legata all’operazione “Doppio Gioco”, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura.
Le autorità inquirenti hanno confermato che è già stata avviata una rogatoria internazionale per tentare di riportare i fondi in Italia. Si tratta di capitali distratti attraverso un sofisticato meccanismo di false fatturazioni e trasferimenti su conti esteri, che avrebbe coinvolto imprese fittizie e prestanome con base anche fuori dal territorio nazionale.
“Stiamo cercando di ricostruire il percorso del denaro – ha dichiarato Giovagnoni – ma al momento abbiamo la certezza che almeno 10 milioni siano stati trasferiti in Cina e risultino difficilmente recuperabili senza collaborazione delle autorità locali”.
L’operazione “Doppio Gioco”, che ha portato a diverse perquisizioni e sequestri nelle ultime settimane, è solo all’inizio del suo sviluppo. Le indagini della Guardia di Finanza proseguono per accertare responsabilità penali, eventuali connivenze e il reale ammontare dei fondi estorti.
Secondo fonti investigative, i soggetti coinvolti tutti della provincia di Teramo e di Pescara avrebbero approfittato di fondi pubblici e agevolazioni fiscali, gonfiando commesse o simulando transazioni mai avvenute. Un “doppio gioco”, appunto, che ora rischia di costare caro agli indagati. La ditta ha sede a Pineto.