Dopo oltre un anno di indagini, la Polizia di Stato porta alla luce una rete criminale radicata tra Abruzzo e Lazio, dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, con ramificazioni anche nel Sud e Nord Italia. L’inchiesta, denominata “End to End”, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila con il contributo della Procura della Repubblica di Pescara, ed eseguita dalla Squadra Mobile di Pescara.
L’indagine ha ricostruito l’operatività di due organizzazioni malavitose, capeggiate da soggetti di elevata caratura criminale, capaci di esercitare il controllo del territorio tramite intimidazioni, estorsioni e violenze. L’input investigativo è nato a novembre 2023, dopo una serie di ritorsioni legate al recupero di debiti di droga nella provincia di Pescara.
Nel corso delle indagini, sono stati eseguiti 12 arresti su misura cautelare, che si sommano a 13 arresti in flagranza, con 34 indagati complessivi. Le due associazioni avevano accesso a notevoli risorse finanziarie, veicoli a noleggio, telefoni criptati non intercettabili e corrieri giovanissimi incensurati, spesso ingaggiati con promesse di forti guadagni.
Tra gli episodi più eclatanti, il tentato omicidio di un agente della Squadra Mobile di Pescara durante un tentativo di fuga con un’auto carica di oltre 120 kg di hashish. Il sequestro più importante, ben 132 kg tra hashish e marijuana, è avvenuto a Pianella, a poche settimane dall’omicidio di un adolescente a Pescara, maturato in un contesto di uso di droghe leggere tra minori.
Complessivamente, sono stati sequestrati:
– 266 kg di hashish,
– 3,5 kg di cocaina,
– 9 kg di marijuana,
per quantitativi inediti nel contesto abruzzese.
L’organizzazione si distingueva per struttura gerarchica, ruoli ben definiti, meccanismi collaudati e un meticoloso sistema di fidelizzazione dei clienti, che prevedeva addirittura la brandizzazione della droga, confezionata in forme simili a barrette e merendine famose per eludere i controlli.
Emblematica la spregiudicatezza dimostrata: in un caso, un corriere è stato pagato con un pacco contenente solo carta straccia, con banconote autentiche solo nello strato superiore, per truffare un altro sodalizio criminale.
Tra le condotte più gravi accertate anche spedizioni punitive con pestaggi e il lancio di bombe carta in abitazioni private per intimidire debitori e familiari. Uno degli indagati, detenuto in carcere, è stato coinvolto in un tentativo di corruzione di agenti per far entrare droga e cellulari, prima di essere ucciso in una rissa a colpi di machete.
Il maxi blitz ha visto il coinvolgimento di oltre 80 operatori delle Squadre Mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, coordinate dal Servizio Centrale Operativo, insieme ai Reparti Prevenzione Crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia Settentrionale.
Su richiesta della DDA, è stato disposto anche il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 1.360.000 euro, comprendente contanti, veicoli, immobili, conti correnti e oggetti di valore.
L’operazione “End to End” rappresenta un durissimo colpo ai gruppi criminali, che avevano raggiunto un livello operativo e organizzativo di grande pericolosità, minando concretamente la sicurezza dei cittadini e l’equilibrio dell’ordine pubblico in Abruzzo e Lazio. L’inchiesta è ancora in corso.
Desidero porgere le congratulazioni a nome personale e dell'intera Giunta regionale per l'esito dell’indagine, denominata “End to end” e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, che ha interessato Pescara, Montesilvano, Teramo ed Atri. Un lavoro che ha portato alla scoperta di un'associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, con la contestazione anche dei reati di estorsione, corruzione e tentato omicidio e al sequestro di soldi e droga. Mantenere alta l'attenzione e la prevenzione dei crimini sul territorio permette di impedire ad associazioni criminali dedite al narcotraffico di radicarsi in Abruzzo". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.