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Dietro la tragica fine di due uomini, avvenuta ieri sulla strada statale 17 all’altezza di Rivisondoli, potrebbe celarsi più di un semplice incidente stradale. Nella Fiat Panda ridotta a un ammasso di lamiere viaggiavano due quarantenni originari di Marano di Napoli. Sono morti sul colpo dopo lo scontro frontale con un bus privato che trasportava 35 passeggeri. Ma non è solo la dinamica dell’incidente a tenere impegnati i carabinieri della compagnia di Castel di Sangro. All'interno dell'auto, infatti, sono stati rinvenuti alcuni gioielli e 1.500 euro in contanti. Elementi che, uniti ai precedenti penali specifici di uno dei due uomini, spingono gli inquirenti a ipotizzare un collegamento con una delle attività criminali più diffuse nei mesi estivi: le truffe agli anziani o i furti in abitazioni. L’identificazione delle vittime è avvenuta solo in tarda serata: uno dei due era privo di documenti. Intanto la Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un fascicolo per omicidio stradale nei confronti del conducente del pullman, un atto dovuto per procedere con gli accertamenti. È stata inoltre disposta l’autopsia sui corpi delle due vittime. Secondo una prima ricostruzione, la Panda avrebbe invaso l’altra corsia a causa dell’alta velocità, centrando frontalmente il bus. Cinque passeggeri a bordo sono rimasti leggermente feriti e medicati sul posto. L’indagine ora si biforca: da un lato si cerca di chiarire con precisione la dinamica del sinistro; dall’altro si scava sul possibile legame dei due uomini con attività illecite. I gioielli e il denaro potrebbero rappresentare la chiave per ricostruire l’ultima giornata di Liccardo e Corrado e capire se, prima dell’impatto, si fossero lasciati alle spalle l’ennesimo colpo.